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9 Settembre 2020

Non bastano le lacrime

Sono passati 10 anni dall'incidente in cui hanno perso la vita Massimo Barbiero e Simone Montesso
Non bastano le lacrime
Foto di Marco Tassinari
La tragedia in Venezuela. La Parrocchia di Fossò (VE) ha dedicato a Massimo Barbiero il Passaggio che unisce le piazze vicino alla chiesa. Il ricordo del padre e il saluto della sua Comunità.
Si commuove Alessandro (nella foto con la moglie Giuseppina), papà di Massimo Barbiero, nel ricordare il figlio morto in missione: «Alcuni anni fa, di ritorno a casa dalla baraccopoli in Kenya dove viveva, aveva portato un carico di pietre. Ci lasciò con una pietra attacccata ad un cartoncino, con la scritta: “vi lascio un pezzo d’Africa perchè i poveri vi siano sempre vicini”». 
 
«E siamo sicuri che percorrendo il Passaggio Massimo Barbiero ci ricorderemo di mio figlio e penseremo ai suoi poveri; sentiremo lui sussurrarci: "che Dio vi benedica”», ha continuato Alessandro Barbiero, portando la sua testimonianza durante l'Eucarestia dedicata a Massimo.

La Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di Fossò (VE) e l'amministrazione comunale hanno voluto ricordare il 6 settembre 2020 il giovane missionario, a 10 anni dal tragico incidente, intitolando a Massimo Barbiero il Passaggio che unisce le due piazze limitrofe alla chiesa parrocchiale. Le offerte raccolte sono state devolute dalla famiglia alla stessa Comunità Papa Giovanni XXIII, l'associazione con cui Massimo era partito missionario.

Cartello del Passaggio Massimo Barbiero a Fossò
Passaggio Massimo Barbiero, a Fossò (VE), dedicato al missionario della Comunità Papa Giovanni XXIII
Foto di Marco Tassinari
Folla per la cerimonia della dedicazione del Passaggio Massimo Barbiero
Cerimonia di dedicazione a Massimo Barbiero del Passaggio vicino alla chiesa parrocchiale a Fossò.
Foto di Marco Tassinari
I genitori di Massimo Barbiero
I genitori del missionario Massimo Barbiero ricevono un riconoscimento in ricordo del figlio dal responsabile territoriale della Comunità Papa Giovanni XXIII
Foto di Marco Tassinari


Massimo Barbiero
Il missionario Massimo Barbiero in Kenya fra i bambini di Nairobi
Massimo Barbiero, ben conosciuto in parrocchia, proprio di Fossò era originario. Aveva deciso di unirsi alla Comunità Papa Giovanni XXIII dopo la laurea in Scienze Forestali; era vissuto per 10 anni come missionario a Soweto, baraccopoli di Nairobi in Kenya. Si era poi trasferito a Mérida, in Venezuela, all’inizio del 2010, per continuare la sua esperienza missionaria. Massimo a 37 anni è rimasto vittima della montagna insieme ad un altro giovane missionario, Simone Montesso. Il 6 aprile 2010, giorno della scomparsa, i due — come riporta il Mattino di Padova — volevano raggiungere Pico Espejo nell’area del parco nazionale della Sierra Nevada de Mérida in Venezuela.

Simone Montesso
Simone Montesso, volontario in Venezuela per i progetti missionari della Comunità Papa Giovanni XXIII
Simone Montesso, originario di Bolzano, aveva solo 23 anni quando all’inizio del 2010 aveva deciso di fare un’esperienza di volontariato missionario con la Comunità di don Benzi. Lui e Massimo volevano fare una camminata sui monti vicini a Mérida, la cittadina venezuelana dove svolgevano volontariato. Massimo e Simone non sono più tornati da quell’escursione: sorpresi da un improvviso temporale, hanno perso la vita cadendo in un burrone; le ricerche dei due sono proseguite per 7 giorni.

 

Il musical e la cappellina dedicati a Massimo Barbiero

In loro ricordo nel 2013 era stato realizzato un musical a cura del “T’ho trovato vocal group” che attraverso la musica e il canto ha sottolineato l’importanza della gratuità e della missionarietà.

Cappellina Massimo Barbiero
Cappellina eretta in memoria di Massimo Barbiero, missionario per 10 anni a Soweto, Kenya
Foto di Stefano Vitali
Ed è di marzo 2018 l'inaugurazione a Nairobi, in Kenya, della cappellina in ricordo di Massimo:  qui per 10 anni aveva condiviso la propria vita con i poveri, nel quartiere di Soweto.

La piccola chiesettta, per volontà della famiglia, ha trovato spazio nel Centro G9 del Progetto Rainbow, che accoglie una ventina di bambini e ragazzi di strada. La cappellina è pensata come luogo di preghiera ed incontro con il Signore non solo per i ragazzi e gli operatori del Centro, ma anche per tutti gli abitanti del quartiere.

La Comunità Papa Giovanni XXIII ricorda Massimo Barbiero

«Penso di avere visto in lui una semplicità e radicalità unica, sincera, di un’infanzia spirituale evangelica che ha sconvolto persino coloro che vivevano nello slum. Viveva come loro, uno di loro, in mezzo a loro. Con Gesù nel cuore, la comunità Papa Giovanni come la sua famiglia, l’affetto per i suoi cari», ha detto Giovanni Paolo Ramonda, Presidente dell'associazione di Don Benzi nel ricordarlo a 10 anni dalla morte. E poi il ricordo di Simone: «Grazie di cuore per la testimonianza che è di esempio per tutti noi».




È disponibile l'intervista a Massimo Barbiero [PDF]  che Sempre Magazine aveva realizzato qualche anno prima della sua scomparsa.

Ha collaborato Chiara Bonetto