Pollo all'indiana: karivepila

Molti di voi avranno sentito parlare del Pollo all'indiana: qui trovate una ricetta facile. L’ingrediente immancabile nella cucina tradizionale indiana è il curry, che loro chiamano “karì”. Padre Joseph, che svolge il suo servizio sacerdotale in alcune parrocchie in veneto, mi spiega il significato di questa parola: «Non è semplicemente un mix di spezie, ma è l’accompagnamento del riso, sempre presente nei nostri piatti.

Se prepariamo riso con il pollo, il pollo diventa il “karì” del riso, cioè il condimento che dà gusto al riso. Allora può esserci il “karì” di pollo, di pesce, di verdura, ecc.». Questo piatto unico una volta era cucinato solo per le feste speciali, perché la carne era molto costosa. «Quando ero bambino» racconta padre Joseph, «ricordo che mangiavamo carne solo 2-3 volte all’anno, ora invece il 60% delle famiglie si può comprare la carne più frequentemente».

Oltre al curry, ciò che rende inconfondibile il pollo all’indiana è l’abbondante uso di peperoncino, che secondo la tradizione Ayurvedica migliora la digestione, stimola la circolazione e uccide parassiti e germi.

Ingredienti e preparazione per Kerivepila, pollo all’indiana

• 300 g di riso basmati
• 6 sovracosce di pollo
• 4 fusi di pollo;
• 50 g zenzero fresco
• 100 g polpa di pomodoro;
• 1 cipolla media di Tropea,
• 2 peperoncini piccanti,
• 200 ml vino bianco secco
• olio, sale, pepe, curry

La ricetta: come cucinare il pollo indiano

• Metti a bollire l’acqua in una pentola e cuoci il riso basmati.
• Lava e taglia le sovracosce e i fusi di pollo a pezzetti, senza togliere l’osso.
• In una pentola a bordo alto soffriggi la cipolla tagliata finemente con lo zenzero sbucciato e tagliato a pezzettini sottili.
• Unisci un cucchiaio di curry e uno o due peperoncini piccanti sbriciolati.
• Mescola finché tutto prende un colore dorato.
• Aggiungi il pollo, aggiusta di sale e pepe
• Spruzza con il vino bianco secco, aggiungi la passata e completa la cottura del pollo.
• Servi in tavola accompagnando il riso basmati bollito.

Ringrazio padre Joseph Vengayil, originario del Kerala, uno Stato della penisola indiana per aver condiviso con me questa ricetta.
Padre Joseph mi ha raccontato che solamente il 2% della popolazione indiana si dichiara cristiana, mentre in Kerala si arriva al 25% e le vocazioni alla vita religiosa sono numerose: la tradizione narra che sia stato proprio l’apostolo Tommaso ad evangelizzare questa regione. Joseph decide di diventare sacerdote da giovane e arriva in Italia nel 1982 per completare i suoi studi di teologia con i padri Giuseppini.