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10 Settembre 2019

Nazionalisti bruciano i negozi degli immigrati

Le violenze si estendono dal Sud Africa ad altri stati; danni anche nelle realtà della Comunità Papa Giovanni XXIII in Zambia
Nazionalisti bruciano i negozi degli immigrati
Nelle ultime settimane gli esercizi commerciali di cittadini provenienti dall'Africa sub-sahariana e da altri paesi sono stati obiettivo di saccheggi e vandalismi soprattutto a Pretoria e a Johannesburg
Almeno 7 morti e circa 200 arresti. È questo il bilancio dell’ondata di violenza che ha interessato il Sudafrica nei primi due giorni di settembre. Alle periferie di Johannesburg e a Pretoria almeno 50 negozi sono stati saccheggiati e dati alle fiamme. Tutti stranieri i proprietari, incolpati dai responsabili di rubare il lavoro ai sudafricani. L’episodio, che trae origine dalle difficoltà socio-economiche della popolazione sudafricana, ha scatenato reazioni pressoché immediate nei paesi d’origine degli immigrati colpiti.

Reazioni violente anche in Nigeria e in Zambia

A Lagos, in Nigeria, diversi manifestanti sono scesi in piazza a difesa dei connazionali. La catena di supermercati sudafricana Shoprite è stata presa d’assalto così come il colosso delle telecomunicazioni MTN che ha chiuso temporaneamente tutte le proprie sedi. Tra i due paesi è ora crisi diplomatica. Disordini si sono verificati anche a Lusaka, capitale dello Zambia. Alcune attività straniere, sudafricane e non, sono state prese di mira in un centro commerciale, mentre quella che doveva essere una manifestazione pacifica organizzata dagli studenti dell’Università è sfociata in un’aggressione contro l’ambasciata sudafricana. Il Ministro dei Trasporti ha inoltre vietato agli autotrasportatori di recarsi in Sudafrica fino a quando le condizioni di sicurezza non saranno garantite.

Negozi incendiati in Sudafrica
Le violenze di inizio settembre 2019 contro i cittadini stranieri in Sudafrica hanno portato una decina di morti, saccheggi e distruzione in gran parte del paese.


«Per il momento la situazione sembra essersi tranquillizzata», commenta Stefano Maradini, volontario dell’Associazione Comunità Papà Giovanni XXIII in Zambia dal 1993. «Nei giorni scorsi i manifestanti hanno colpito anche una delle gelaterie sociali che gestiamo a Lusaka, per fortuna causando danni limitati. Per il bene di tutti, speriamo solo che questi attacchi contro gli stranieri non abbiano un seguito».