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7 Settembre 2019

Vangelo di domenica 22 settembre: Luca 16, 1-13

L'investimento nei poveri è l'unico vero investimento che porta la ricchezza disonesta ad un ridimensionamento. Perciò investite nei poveri!
Vangelo di domenica 22 settembre: Luca 16, 1-13
Foto di Billy Cedeno
Vangelo della domenica: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. 
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. 
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. 
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. 
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». 
Dal Vangelo di Luca (Lc 16, 1-13)            

Commento al vangelo di domenica 22 settembre 2019

L’amministratore del ricco non era pagato e gli era consentito tacitamente aumentare i prestiti. Dava 50 barili però come interessi ne voleva altri 50 che se li prendeva lui: era un usuraio! Dove sta la furbizia di questo amministratore licenziato dal suo padrone? Va da coloro ai quali aveva fatto il prestito con i beni del padrone e dice: «Tu quanto devi?» «100». «Scrivi 50». In altre parole rinuncia al suo guadagno per avere una possibilità dopo. Allora dice: «Quando verrò da te, ricordati che ti ho fatto del bene, dammi da mangiare!». Qui si vede la furbizia, l’intelligenza del prevedere. 
Dice il Signore: «Fatevi amici con la ricchezza disonesta». Chi sono questi amici? Sono i poveri! L’investimento nei poveri è l’unico vero investimento che porta la ricchezza disonesta ad un ridimensionamento. Perciò investite nei poveri nei quali c'è una presenza speciale di Dio anche se sono peccatori!

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