Scavando nel loro archivio due giornalisti recuperano le interviste originali fatte a Don Benzi e un inedito in cui il sacerdote racconta aneddoti della sua vita e le battaglie in favore degli esclusi.
Il Vangelo è un testo rivoluzionario e non deve essere edulcorato riducendo il cristianesimo a una serie di pratiche devozionali.
È la tesi che attraversa le frasi di Don Oreste Benzi raccolte nel libro «
Don Oreste Benzi. Ribellatevi! Intervista a un rivoluzionario di Dio» (Sempre Editore) in libreria dal 26 ottobre 2019.
Il libro è stato pubblicato in un momento particolarmente significativo per il sacerdote dalla tonaca lisa, mentre l'iter per la sua beatificazione è in corso a Roma presso la Congregazione per le cause dei santi. Gli autori sono
Alessio Zamboni e Nicoletta Pasqualini, marito e moglie, entrambi giornalisti del periodico “Sempre” fondato dallo stesso don Benzi. «Dopo la morte di don Benzi, avvenuta il 2 novembre di dodici anni fa, sono stati pubblicati diversi libri che lo riguardano – spiegano – ma questo è testo particolare: si sente la voce di don Oreste, è lui che parla».
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Ribellatevi! può essere acquistsato
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Il testamento spirituale di don Oreste Benzi
L’idea è venuta dal desiderio di approfondire
l’ultimo intervento pubblico di don Benzi durante la settimana sociale dei cattolici a Pisa, il 19 ottobre 2007, considerato il suo testamento spirituale. «La gente si sente tradita tutte le volte che ripetiamo parole di speranza ma non c’è l’azione – disse in quell’occasione –.
Cos’hanno lasciato i cattolici? Hanno lasciato la devozione, ma la devozione senza la rivoluzione non basta! Soprattutto le masse giovanili non le avremo mai più con noi se non ci mettiamo con loro per rivoluzionare il mondo.»
Scavando nel loro archivio, recuperando le
interviste fatte a don Benzi in tanti anni di collaborazione, i due giornalisti hanno potuto constatare come questo concetto sia una chiave di lettura per comprendere l’intera opera di don Benzi.
«Rileggendo quei testi, ascoltando le registrazioni per controllare che non si fossero perse parti significative - spiegano gli autori - noi stessi siamo stati colpiti dalla forza dirompente e dall’attualità delle analisi e delle soluzioni da lui proposte.
Alcune interviste sembrano fatte oggi. L'analisi sul perché i giovani si allontanano dalla Chiesa, la centralità dei poveri, l'invito ai vescovi a stare tra la gente anziché vedere l'incarico come un modo di fare carriera, anticipano molti aspetti del pontificato di Papa Francesco».
Anche sul piano sociale il libro tratta temi di estrema attualità: è giusto legalizzare o depenalizzare l'uso delle droghe? Può essere utile riaprire le case chiuse? Il carcere è davvero efficace per garantire la sicurezza della gente? Esiste una alternativa all'attuale sistema di sviluppo?
Don Oreste Benzi, le frasi celebri (anche quelle scomode)
Le posizioni di don Oreste non sono mai scontate, spesso sono scomode. «
Don Oreste non è un moderato: lui il male non lo vuole contenere ma sradicare andando a fondo sulle cause che lo producono - spiegano -. E questo dà fastidio perché mette in discussione anche chi si sente dalla parte giusta.»
Ecco alcune frasi disseminate nel libro che faranno discutere:
TERRORISMO: «C'è il sistema terroristico e l'atto di terrorismo. Sull'atto di terrorismo tutti si commuovono e si uniscono, sul sistema terrostico si stravaccano sopra tutti»
DROGA: «La depenalizzazione sottende a un messaggio contraddittorio: non si può consumare droga, ma se tu la usi non ti succede niente»
CARCERE: «Oggi il carcere non serve a chi ha commesso il reato ma solo come strumento per placare gli animi»
PROSTITUZIONE: «La riapertura delle case chiuse è il dono più ambito dai criminali e dal racket, che potranno così fare legalmente quello che adesso devono fare illegalmente»
GIOVANI: «Mentre nel '68 ai giovani bastava dire i tre "ma" - Mao, Marx e Marcuse - per muovere la massa giovanile, anche se poi questa idea non si attuava, oggi invece i giovani vogliono vedere i fatti».
EMARGINAZIONE: «Alla globalizzazione dell'emarginazione dobbiamo contrapporre la globalizzazione della condivisione»
LAVORO: «Chi può lavorare per dieci ma ha bisogno di due, prenderà due e lavorerà per dieci, mentre chi ha bisogno di dieci ma può lavorare per due, prenderà dieci e lavorerà per due».
CHIESA: «La sventura grande della Chiesa oggi è che i fedeli non hanno coscienza di appartenere ad un popolo. Allora sviluppano molto la devozione ma perdono la capacità di rivoluzione».
Il libro si apre inoltre con un inedito. Durante il lavoro di ricerca gli autori hanno scovato la registrazione di una lunga intervista pubblica, trascritta per l’occasione, in cui don Oreste racconta davanti ad una platea di giovani gli episodi più significativi della sua vita, il perché delle sue battaglie, e rivolge loro un invito: «Ribellatevi, non potete fare la pace con il male!».
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