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22 Febbraio 2024
Ultima modifica: 22 Febbraio 2024 ore 12:30

Italia, la società civile si mobilita per la pace

La Rete Pace e Disarmo è unico ombrello per le realtà che il 24 febbraio chiederanno il cessate il fuoco.
Italia, la società civile si mobilita per la pace
Movimenti, associazioni ed enti pubblici si mobilitano contro le guerre globali, con focus su Ucraina e Medio Oriente. Promuovono la nonviolenza come strumento di pace.

Il 24 febbraio 2024, in occasione dell'anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, l'Italia si vedrà mobilitata per chiedere un cessate il fuoco immediato non solo in Ucraina ma anche in Palestina. Questa giornata vedrà la partecipazione attiva di molte sigle in numerose città italiane, unite sotto gli slogan "Fermiamo la criminale follia delle guerre!" e "L'Italia deve dire basta alla guerra! Lo deve dire ora!". L'iniziativa è sostenuta da una vasta rete di organizzazioni che scendereranno in piazza per esprimere il loro appello alla pace.

La Rete Pace e Disarmo, coordinatrice delle iniziative, ha evidenziato sul proprio sito web l'urgenza con cui l'Italia deve opporsi alla logica distruttiva delle guerre. Le guerre contemporanee sono descritte come fenomeni che alimentano industrie immorali «che mai portano ad una conclusione pacifica dei conflitti». La critica si estende al fallimento degli Stati e dei Governi nell'utilizzare strumenti diplomatici e politici per prevenire o gestire i conflitti.

Bandiera della pace
Questo contesto bellico globale vede due anni dalla guerra in Ucraina con tragiche perdite umane ed economiche; tredici anni dalla guerra in Siria che ha devastato convivenze secolari; conflitti continui in Africa «dovuti al neo-colonialismo»; fino all'esempio recente del Medio Oriente dove l'attacco di "Hamas" del 7 ottobre 2023 ha innescato una serie drammatica di violenze tra israeliani e palestinesi. Le richieste avanzate  includono misure come la messa al bando delle armi nucleari, la riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale ed ambientale, la riconversione dell'industria bellica verso settori produttivi pacifici, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi unita al riconoscimento dello Stato Palestinese.

Tra queste organizzazioni la Comunità Papa Giovanni XXIII è presente con i propri volontari sia in Ucraina che nel Medio Oriente. Matteo Fadda, Presidente della Comunità fondata a Rimini nel 1968 da Don Oreste Benzi, ha espresso con forza l'impegno dell'associazione verso gli sforzi di pace. Ha dichiarato: «Come associazione di fedeli ci sentiamo fortemente chiamati a contribuire a questi sforzi di pace». E aggiunge: «Siamo chiamati a essere incendiari nell'amore e costruttori di pace». La scelta della nonviolenza rappresenta un pilastro fondamentale per la Comunità, che insiste sulla necessità del cessate il fuoco e sulla pratica quotidiana della nonviolenza.

La campagna "Europe for Peace" promuove dal 2007 il disarmo attraverso principî nonviolenti attivi avendo ottenuto sostegni internazionalmente rilevanti quali (scrive sul proprio sito) Noam Chomsky e Michail Gorbaciov. Il suo obiettivo rimane quello di fermare le ostilità correntemente più gravi prima che possano degenerare ulteriormente.

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