C'è anche il Ministero della pace tra le proposte contenute nella Dichiarazione sulla fraternità umana che è stata sottoscritta il 10 giugno a Roma durante l’incontro mondiale sulla fraternità umana Not alone World Meeting on Human Fraternity, organizzato dalla Città del Vaticano e dalla Fondazione Fratelli Tutti.
In Piazza San Pietro, Nadia Murad e Muhammad Yunus hanno letto il testo della Dichiarazione, in rappresentanza dei premi Nobel firmatari (tra i quali anche l'italiano Arturo Parisi, nobel per la Fisica 2021).
Solo la fraternità - è il cuore del contenuto, ispirato all'enciclica Fratelli tutti di papa Francesco - ci potrà riportare sui binari di un percorso geopolitico per l’avvenire, per l’umanità, per il pianeta. In questo presente dove la terra è «macchiata dal sangue della violenza e dell’odio, dalle disuguaglianze sociali e dalla corruzione del cuore», «la compassione, la condivisione, la gratuità, la sobrietà e la responsabilità» sono le scelte che nutrono i fondamenti di una nuova geopolitica e della nonviolenza come stile per una politica che costruisce futuro.
Tra i molti principi ed esortazioni contenuti nel documento, anche una proposta operativa che tocca l'assetto istituzionale: «Incoraggiamo i Paesi a promuovere sforzi congiunti per creare società di pace, come ad esempio, l’istituzione di un Ministero per la pace».
Un riferimento esplicito ad una intuizione di don Oreste Benzi - quella di istituire, appunto un Ministero della pace - che la Comunità Papa Giovanni XXIII da anni promuove con il supporto di una ampia rete di organizzazioni, attraverso la campagna Ministero della pace - una scelta di governo.
Qui il LINK per saperne di più e aderire alla Dichiarazione sulla fratenità umana, affinché «giunga alle menti e ai cuori di tutti i governanti e a chi, ad ogni livello, ha una piccola o grande responsabilità civica».
