Grazie ai fondi 8xmille destinati alla Chiesa cattolica, esistono progetti in favore delle donne in 48 Paesi. Tra questi c'è ASIPROFE, un'associazione di imprenditrici nata in Costa Rica che ha costruito un'impresa di successo e un modello di empowerment femminile. Una storia di riscatto e solidarietà che racconta come, unendo forze e sogni, sia possibile cambiare il volto delle comunità.
Dal 2013 sono stati 423 i progetti in favore delle donne in 48 Paesi per oltre 50 milioni di euro. Dalla formazione al supporto alle donne vittime di violenza, dall’avvio di attività generatrici di reddito alla promozione di un’agricoltura sostenibile, la Conferenza Episcopale Italiana - grazie ai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica - continua a favorire partecipazione e opportunità. 8xmille con le donne in Costa Rica: il progetto ASIPROFE con il caffè che valorizza le donneCome accade in Costa Rica dove un gruppo di donne ha fondato ASIPROFE, un’associazione di imprenditrici in un territorio impervio, a La Legua de Aserrí, nell’arcidiocesi di San José. “Tempesta e calma. Dopo la tempesta c’è la calma che fa venir fuori dalla terra l’aroma di caffè e come lo senti inizi a sognare e si rafforza il legame con questi campi e la soddisfazione per ciò che siamo riuscite a realizzare”, racconta Margoth. Producono e commercializzano “Aromas de La Legua”, un caffè puro al 100%. Tutto è iniziato con un piccolo contributo CEI dai fondi 8xmille che nel 2016 ha permesso l’acquisto di una macchina per tostare i chicchi di caffè e un mulino. Quella che era iniziata come una piccola cooperativa si è trasformata in un’azienda di successo. Sebbene solo tre di loro vadano nei campi a raccogliere, mentre le altre lavorano in aree strategiche come le vendite e il marketing, tutte condividono il sogno di questo progetto, che ha già superato le frontiere, e vuole consolidarsi come modello di empowerment femminile e di sviluppo della comunità. “Sono anni che giorno dopo giorno diamo sempre più concretezza a questo sogno. Qui a La Legua de Aserrí il caffè è il prodotto principale ed è per questo che abbiamo unito le forze per migliorare le nostre condizioni di vita. Offriamo caffè di alta qualità, coltivato tra i 1.500 e i 1.700 metri sul livello del mare - aggiunge Margoth. L’iniziativa sta avendo un impatto positivo sul territorio rurale di Acosta, Desamparados e Aserrí, noto come Caraigres. Da qui ha preso il via un cambiamento duraturo che continua ancora oggi, grazie a Margoth, a Lorena, a Maria e a tante altre donne che hanno nel tempo ricevuto anche il sostegno di altri enti come il Programma Nazionale di Sostegno alla Microimpresa e alla Mobilità Sociale (PRONAMYPE) del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (MTSS), del Consiglio Nazionale della Produzione, dell'Università Statale a Distanza (UNED) e dell’Istituto Nazionale di Apprendimento. “In Costa Rica - sottolinea Margoth - le donne coltivatrici di caffè guadagnano il 40% in meno rispetto agli uomini e devono affrontare notevoli difficoltà nell’accedere a una formazione e a informazioni adeguate che aiutino a migliorare la Una donna con il caffè dell'associazione ASIPROFE, Costa Ricaproduttività, la qualità e il reddito dei loro raccolti. Nonostante tutto questo noi abbiamo dimostrato che insieme possiamo farcela. Se si sogna in grande il sogno diventa progetto e se si lavora duramente insieme il progetto diventa realtà”.
I dati sulla disparità di genere: le donne continuano a guadagnare meno rispetto agli uomini
Dal Rapporto globale sulla disparità di genere 2024 del World Economic Forum emerge che il 68,5% del divario di genere globale è stato colmato, con un miglioramento dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, al ritmo attuale, ci vorranno 134 anni per raggiungere la piena parità di genere a livello mondiale. Il Rapporto prende in esame 146 Stati, coprendo oltre il 93% della popolazione mondiale, sulla base di quattro parametri: partecipazione economica, istruzione, salute e leadership politica. Uno degli aspetti più critici riguarda l’accesso a opportunità di lavoro di qualità. Nonostante i progressi, permangono profonde disuguaglianze nel mercato del lavoro. Le donne continuano a guadagnare meno rispetto agli uomini, anche perché spesso hanno contratti atipici, a essere sottorappresentate nei ruoli dirigenziali e devono affrontare ostacoli nella progressione della carriera. Inoltre, le donne occupano una percentuale ancora troppo bassa di posizioni politiche di rilievo. Solo il 22,5% del divario è stato colmato, resta una forte sottorappresentazione femminile nelle strutture decisionali. Eppure, mai come oggi il mondo ha bisogno della mente, del cuore, delle mani delle donne. Della loro creatività e delle loro competenze. Fondamentale è il loro sostegno verso una prospettiva di pari dignità e opportunità. Papa Francesco durante il suo pontificato è tornato spesso su questo tema e nell’Enciclica Fratelli Tutti ha sottolineato che «... l’organizzazione delle società in tutto il mondo è ancora lontana dal rispecchiare con chiarezza che le donne hanno esattamente la stessa dignità e identici diritti degli uomini. A parole si affermano certe cose, ma le decisioni e la realtà gridano un altro messaggio» (Fratelli tutti, 23).