Quel momento risveglia in Ana un ricordo: un anno prima aveva fatto degli esami specifici, dimenticati nel cassetto. Confrontando i risultati con quelli di un amico, scopre che il suo valore del TSH è molto alterato. Con la madre, si rivolge a un endocrinologo che scopre una tiroide grande e irregolare e un nodulo di 4 centimetri di diametro.
«Ho fatto la biopsia per scoprire se era maligno e da quel momento non ho più avuto accesso alle informazioni in tempo reale: mia madre ha deciso di non dirmi l'esito della biopsia perché ero in tempo di esami alla scuola superiore e dovevo affrontare il test per accedere alla facoltà di medicina». Arriva la diagnosi di cancro costringendo Ana a un intervento chirurgico per rimuovere la ghiandola.
Nell’attesa, decide di partecipare a un ritiro spirituale sull'imitazione di Cristo. «Siamo stati divisi in gruppi e ognuno di loro aveva un santo/beato/servo di Dio e io sono stata con la Beata Sandra Sabattini. Ho imparato un po' della sua storia e, mentre leggevo, ho capito quanto avevamo in comune: non solo il sogno di diventare medico, ma anche il desiderio di andare in Africa per aiutare le persone bisognose».
Ana sceglie Sandra come ispirazione per la sua vita. Affronta con determinazione l'intervento e il trattamento per il tumore. Viene accettata alla facoltà di Medicina alla Pontificia Università Cattolica di Minas Gerais e parla spesso di Sandra ai compagni, vedendola come un modello di medico che si prende cura delle persone e delle loro anime.
«Sandra è arrivata in una fase molto difficile della mia vita. Sono grata per tutto quello che ho passato per conoscerla, perché dopo di lei mi rendo conto che la santità è davvero possibile nel nostro mondo attuale, nonostante le difficoltà. Dio è stato molto gentile con me quando l'ha messa nel mio cammino e oggi cerco di imitare Cristo, ma con un’amica in cielo che mi dà la forza per farlo».
Sandra Sabattini nasce il 19 agosto 1961 a Riccione. A 12 anni incontra don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e inizia un percorso spirituale che cambierà profondamente la sua vita. Studia Medicina all’Università di Bologna e sogna un giorno di poter andare in Africa come missionaria. Intanto si dedica alle persone emarginate, in particolare alle vittime di dipendenze. Travolta da un’auto mentre si reca ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII con il fidanzato Guido, muore il 2 maggio 1984, a soli 22 anni. Viene beatificata il 24 ottobre 2021 e la Chiesa ne ricorda la memoria il 4 maggio. Ci ha lasciato il suo diario spirituale: Il Diario di Sandra, Sempre Editore, 2024.