Gli esperti del clima denunciano: la temperatura del pianeta rischia di salire più del grado e mezzo che era stato indicato come punto critico oltre al quale gli effetti sarebbero stati devastanti. Avvicinandosi al Natale si cerca una strada di rinascita; il poverello di Assisi può diventare per noi tutti un maesto per ritrovare un equilibrio sostenibile e una pace interiore.
Ogni tempo è opportuno per convertire il cuore. Ci sono poi dei momenti particolari, come l’Avvento, che si prestano meglio a riflettere e migliorare la propria vita. La conversione, che ci porta a essere “perfetti come il padre nostro”, non riguarda solo la dimensione interiore. Riguarda il nostro stile di vita, l’impegno che abbiamo verso i più poveri, il nostro coinvolgimento nella vita pubblica, il senso del nostro passaggio sulla terra.
Spesso mi chiedono “cosa devo fare per vivere la Laudato Si’”? Quasi come se ci fosse un decalogo, una lista della spesa di cose da fare. Piuttosto si tratta di vivere una “conversione ecologica”, così come nata dall’idea di Alex Langer - che non era propriamente un cattolico - e così come ripresa da Papa Giovanni Paolo II nei primi anni 2000. Espressione poi diventata, nel 2015 con l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, uno dei simboli stessi del documento del Pontefice. Ma cosa è la “conversione ecologica”?
La dimensione “integrale” dell’ecologia ci dice qualcosa di più del semplice ambientalismo. L’esempio più alto di ecologia integrale è senza dubbio San Francesco di Assisi, poiché “in lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore” (LS 10). Ecologia, quindi, è “preoccupazione per la natura”, la nostra madre terra soffre e sta male, anche a causa dell’impatto umano su di essa: San Francesco è iconico nelle sue prediche agli uccelli e attraverso il Cantico delle Creature. Ma se ci fermassimo a questo, avremmo solo un'immagine parziale e anche scontata.
Ecologia è anche “giustizia verso i poveri”, quanta ingiustizia climatica c’è nel mondo! Francesco abbraccia il lebbroso, ne fa la cifra della sua conversione e del servizio con i fratelli. Ecologia è poi “impegno nella società”, è lavorare concretamente per un mondo migliore, per una economia della fraternità: dai francescani sono nati i Monti di Pietà, è nato un modo diverso di intendere l’economia. Ecologia è soprattutto “pace interiore”, rapporto sincero e gioioso con Dio Creatore, consapevolezza di essere creatura. Di essere creatura amata. Senza questa ultima dimensione non si può comprendere nulla del Cantico e nulla di San Francesco.
Ecco perché l’Avvento, come tutti i tempi forti dell’anno, è un kairos, un tempo opportuno per vivere la conversione ecologica. Noi ne siamo testimoni con tante campagne svolte in questi anni (Avvento Laudato Si’, Avvento sul dono, Quaresima con digiuno dal gas, Quaresima Laudato Si’)! Perché con preghiera, digiuno e opere di carità si possono veramente cambiare gli stili di vita in maniera duratura. Non è la “dieta del lunedì” che inizierà il prossimo lunedì, e già martedì è finita. Piuttosto è l’opportunità concreta, insieme alla propria comunità ecclesiale (un modo molto efficace è registrarsi come Circolo Laudato Si’), di vivere nelle nostre famiglie e comunità religiose, la bellezza di una vita in armonia con il creato e con il suo creatore.