Foto di Archivio UNICEF
Nel mondo muoiono ogni anno circa mezzo milione di persone a causa della malaria. «Con questo vaccino si potranno salvare 4 bambini su 10, che non è poco» dice Maria Mercedes Rossi, per 20 anni medico missionario in Africa.
La notizia che è stato messo a punto un vaccino per combattere la malaria e che è iniziata la sua distribuzione nei Paesi africani maggiormente a rischio mi ha colmato il cuore di gioia.
Ho vissuto 20 anni in Zambia, svolgendo il mio servizio di medico missionario della Comunità Papa Giovanni XXIII nella diocesi di Ndola, nella provincia del Copperbelt, una zona fortemente infestata dalla malaria, malattia trasmessa dalle zanzare femmine del genere Anopheles a loro volta infettate.
Quanti bambini e adulti, uomini e donne, ho curato per questa malattia che se non diagnosticata in tempo e curata a dovere può portare a morte o avere conseguenze nefaste per il resto della vita! Mi riferisco alla malaria causata dal Plasmodium Falciparum, uno dei 4 parassiti malarici e il più temibile perché può causare la cosiddetta malaria cerebrale. Durante la mia presenza in Zambia, ho fatto una marea di esami di laboratorio (la cosiddetta goccia spessa per la diagnosi della malaria) ai nostri bambini e membri di Comunità della casa famiglia dove ho vissuto, la Holy Family, ai missionari religiosi e laici che conoscevamo, ai tanti volontari che venivano a fare un’esperienza di vita da noi, ai numerosi pazienti che si rivolgevano a me come medico. Io stessa ho avuto la malaria innumerevoli volte, anche se non ho mai avuto, grazie a Dio, la malaria cerebrale. Per non parlare poi, dei tanti bambini e giovani a cui ho cercato di controllare per anni, coi pochi farmaci disponibili, le crisi epilettiche subentrate come conseguenza della malaria cerebrale, e spesso accompagnate anche da ritardo mentale.
Nel mondo muoiono ogni anno circa mezzo milione di persone a causa della malaria. In Zambia, pur essendo presenti tutti i 4 tipi di parassiti malarici (P. Vivax, P. Ovale, P. Falciparum e P. Malariae), il 98% delle infezioni malariche è causato dal Plasmodium Falciparum e la malaria è ancora fortemente endemica nonostante l’impegno del Ministero della Salute nel controllare i vettori attraverso interventi di bonifica, la sensibilizzazione diffusa ad usare le zanzariere e la presenza di farmaci antimalarici ancora efficaci anche se c’è un aumento costante delle forme di malaria resistenti ai farmaci.
Per anni, come medico infettivologo e di sanità pubblica, ho aspettato che i ricercatori a livello mondiale mettessero a punto un vaccino efficace per combattere la malaria e mi sono amareggiata perché i fondi messi a disposizione per la ricerca scientifica in questo versante erano troppo pochi e perché l’alta tendenza dei parassiti malarici a mutare genicamente rendeva la scoperta di un vaccino molto difficile.
Ora finalmente abbiamo a disposizione un vaccino, il Mosquirix, prodotto dalla Glaxo-SmithKline con l’aiuto di un organismo non profit, il Path’s Malaria Vaccine Initiative.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato questo vaccino e ora viene offerto in quattro dosi, la prima delle quali a 5 mesi di età e l’ultima a due anni.
Anche se l’efficacia di questo vaccino è solo del 40%, significa, comunque, che si possono salvare 40 su 100 bambini dal rischio di contrarre la malaria e non è poco. Speriamo che questo vaccino possa essere ulteriormente migliorato ed arrivare ad una copertura maggiore.