A Mercatale di Ozzano dell'Emilia il bar biologico UN PO' pensa in verde, fondato dalla cooperativa sociale La Fraternità. Il tutto per dare lavoro a chi ha bisogno, attraverso un'azienda agricola che ha fatto dell'attenzione all'ambiente la propria mission.
«UNPO’ bar, UNPO’ bottega, UNPO’ agricolo, UNPO’ homemade, UNPO’ etico e UNPO’ sociale. Insomma di tutto un po’ ma sempre onesti e sinceri, proprio come siamo noi in cooperativa». Michele Tonelli, contadino educatore di Coltivare Fraternità, l’azienda agricola della cooperativa sociale La Fraternità, spiega così il senso del nuovo spazio aziendale che hanno aperto a Mercatale di Ozzano dell’Emilia.
UNPO’ non è un semplice bar o una bottega di frutta e verdura, ma è un luogo di incontro per i collaboratori e uno spazio dove fare relazione ma anche promozione.
«Tutte le persone che collaborano e lavorano ogni giorno ai servizi ambientali, nei campi o al recupero del rifiuto tessile hanno finalmente un luogo accogliente e allegro dove fermarsi 5 minuti a bere un caffè o a mangiare qualche leccornia preparata dalla nostra chef Sara e il team di cucina», ci dice Michele, che è anche il responsabile del team agricolo di Coltivare Fraternità. Questa azienda agricola nasce con lo scopo di inserire giovani e persone che vivono condizioni difficili in un cammino educativo, affinché ciascuno possa imparare a prendersi cura della realtà che lo circonda, nel modo in cui solo l’agricoltura sa insegnare.
Bancone del bar biologico Un Po' di Mercatale di Ozzano dellEmilia.
Tavolini del bar biologico Un Po' di Mercatale di Ozzano dell'Emilia.
Oggi UNPO’ ha sostituito le macchinette aziendali per le bibite e i caffè, offrendo ai dipendenti della cooperativa la possibilità di acquistare i prodotti con lo sconto del 50%: caffè, torte, pizze, focacce, ghiaccioli biologici e tanto altro.
Dove acquistare il gelato biologico
«L’obiettivo è offrire cose buone fatte con ingredienti che produciamo qui — continua Michele — Come i ghiaccioli, ad esempio, che facciamo con le fragole dei nostri campi. Vanno a ruba. Si è sparsa la voce e così dopo la scuola arrivano un sacco di bimbi».
Infatti UNPO’ è aperto a tutti. È possibile trovare in vendita i prodotti che vengono venduti suLocal to You, la piattaforma online che La Fraternità ha pensato per veicolare al grande pubblico i prodotti di Coltivare Fraternità.
«Abbiamo creato la bottega UNPO’ anche per incontrare i nostri clienti, per mostrare loro i prodotti e per poterglieli fare assaggiare» ci spiega Benedetto Linguerri, fondatore dell’e-commerce, nato con l’obiettivo di vendere il raccolto di Coltivare Fraternità e di altri produttori della zona
«I prodotti in vendita sia al bar sia alla bottega sono per il 90% del nostro territorio (area metropolitana bolognese) e abbiamo alcuni prodotti che vengono da un po’ più lontano ma che sono fatti da realtà che ci stanno particolarmente a cuore e che vogliamo promuovere, come ad esempio i sughi de La Madre Terra».
Il biologico è una scelta radicale
La scelta strategica è stata radicale: puntare solo su prodotti biologici. «Coltivati quasi tutti in casa e al massimo da qualche produttore amico e di cui conosciamo il processo produttivo. Selezioniamo i migliori produttori biologici di prodotti freschi e trasformati della nostra zona; preferiamo i piccoli produttori che mettono tutto se stessi nel loro lavoro e che rispettano la terra, i lavoratori e il cliente finale», precisa Benedetto, romagnolo di nascita, ma bolognese di adozione.
È Michele a spiegarci l’assunzione alla base di questa scelta. «Un’azienda agricola biologica non usa prodotti di sintesi chimica, concimi e diserbanti solitamente usati dalle aziende non biologiche. Coltivare Fraternità usa solo prodotti e concimi di origine naturale. La parola d’ordine per noi è rispetto: rispettiamo il prodotto e il suo ambiente naturale di crescita. Cerchiamo di creare nella nostra azienda una “biodiversità dell’ambiente”, manteniamo una rotazione costante delle colture e utilizziamo solo semi biologici. La differenza reale consiste nella visione stessa della terra, vissuta come risorsa non da sfruttare ma da tutelare, mantenendola viva e sana a vantaggio anche del consumatore. Il prodotto che ne deriva a volte è imperfetto nella forma, ma sempre buono nel gusto».
UNPO’ da metà ottobre raddoppia: a San Lazzaro, sulla via Emilia, avrà in gestione Casa Bastelli, un edifico molto conosciuto nella cittadina alle porte di Bologna. Per l’occasione UNPO’ diventerà anche spazio dedicato al riuso del rifiuto tessile: «Al piano terra replichiamo il concept dell’UNPO’ bar e bottega, al piano superiore realizzeremo lo showroom di AND Circular, il progetto dedicato agli abiti usati e non solo che ci vede già attivi a Bologna nei centri commerciali Borgo e Lame», aggiunge Benedetto.
Le idee non mancano e i progetti sono tanti, tutti accomunati da una cosa: «sostenere l’inserimento sociale e lavorativo e generare benefici inclusivi, favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura» precisa Michele.
Per noi la terra è una risorsa non da sfruttare, ma da tutelare
«I lavori possono essere altamente specializzati o semplici, ma ogni ruolo è fondamentale: anche l’agronomo più esperto non potrebbe svolgere al meglio il suo lavoro se non ci fosse uno di noi pronto a tirar via le erbacce quando è necessario. In questo si ritrova il valore del lavoro, non solo come fonte di reddito, ma anche come elemento fondante di una società più giusta, più unita e sostenibile».