«Signore, lasciaci servire l'opera della Redenzione secondo il modello della fede e dell'amore di Maria»
Anna Katharina nasce l’8 settembre 1774 a Flamschen, nei pressi di Dulmen, in Vestfalia (Germania), quinta di nove figli di una coppia di contadini molto poveri. Fin da piccola dimostra inclinazione per la preghiera e la vita religiosa, ma
per aiutare la famiglia deve continuare a lavorare come sarta. Molti monasteri rifiutano la sua richiesta di ingresso perché non poteva portare una dote. Solo nel 1802 fu ammessa nel monastero agostiniano di Agnetenberg presso Dulmen. Nel 1811 il convento fu soppresso dalle leggi di Napoleone e le suore disperse. Anna si mise allora a servizio di un sacerdote fuggito dalla Francia, don Lambert.
Nel dicembre del 1812
ricevette le stigmate e dal 1813 non poté più lasciare il letto. Un poeta e scrittore contemporaneo,
Clemens Brentano,
scrisse e pubblicò le visioni descritte da Anna, delle quali si è servito
Mel Gibson per
il film La passione di Cristo.
Il 9 febbraio 1824 lasciò questa terra. È stata beatificata il 3 ottobre 2004 da Giovanni Paolo II. La sua festa ricorre nella data della sua morte.
Una semplice contadina che ricevette visioni e stigmate
Una notte, mentre stava pregando, Gesù apparve ad Anna Katharina, e le offrì una corona di rose e una di spine.
Lei scelse quella di spine e Gesù gliela pose sulla testa: intorno alla fronte le apparvero subito le prime stigmate. In seguito comparvero anche le ferite alle mani, ai piedi e al costato.
L’azione di Dio in un’anima è sempre diversa, particolare; a volte sembra proprio fuori dell’ordinario. È proprio quanto è successo ad Anna Katharina, semplice contadina tedesca, alla quale il Signore si è compiaciuto di rivelare, attraverso numerose visioni, quanto è successo durante la sua passione, rendendola anche partecipe delle sue sofferenze. Nelle visioni Anna si separava dal corpo e il suo spirito si recava in Terra Santa dove
assisteva agli episodi evangelici come se stessero avvenendo in quel momento; il giorno dopo li descriveva. Non essendo mai stata in Terra Santa, riferiva con sorprendente precisione quei luoghi, gli abiti, gli oggetti, i paesaggi. Sulla base delle sue descrizioni è stata ritrovata a Efeso la casa dove Maria visse dopo la morte di Gesù.
Fu sottoposta ad un indagine sulle stigmate e sui fenomeni mistici che si manifestavano in lei (per oltre dieci anni si nutrì solo di Eucaristia, poteva leggere nel pensiero delle persone); l’indagine confermò la sua assoluta innocenza e il carattere soprannaturale dei fenomeni.
Anna era completamente a servizio di Dio ed ogni persona che andava a farle visita, l’accoglieva con grande gentilezza, si interessava alle sue richieste con la preghiera, offriva incoraggiamento e conforto. Ha richiamato molto l’intercessione per le anime del Purgatorio.
Il Signore ha compiuto prodigi straordinari in Anna e lei gli ha lasciato fare totalmente, unendo la sua sofferenza a quella di Gesù e offrendola per la redenzione degli uomini. In tal modo è diventata un puro canale di grazia. Diamo gloria a Cristo che si rivela in maniera particolare in chi gli da completamente mano libera e non pone resistenza col proprio orgoglio o le proprie paure.