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21 Agosto 2024

Beata Vittoria Rasoamanarivo

Il 21 agosto si ricorda una colonna di fede del Madagascar
Beata Vittoria Rasoamanarivo
«Io non vi appartengo, voi siete il capo della famiglia, ma io appartengo a Dio»
Vittoria nasce nel 1848 a Tananarive, in Madagascar, in una delle famiglie più potenti del suo Paese. Secondo le usanze locali, viene adottata dal fratello maggiore del padre, comandante generale dell’esercito malgascio. Viene educata nella religione pagana tradizionale dell’isola. A 13 anni chiede di essere ricevuta nella Chiesa, colpita dalla testimonianza evangelica delle suore della Congregazione di san Giuseppe di Cluny. Riceve il battesimo il 1° novembre 1863 con il nome di Vittoria. Deve subire le pressioni e le insistenze dello zio perché abbandoni la fede. Nel 1864 viene data in sposa ad un giovane alto ufficiale dell’esercito, Radriaka. Nel 1883 tutti i missionari cattolici vengono espulsi dal Paese e, grazie alla sua posizione sociale ottiene che chiese e scuole rimangano aperte e attive fino al rientro dei missionari (1886). Il marito muore nel 1887 e lei il 21 agosto 1894. 
 
Nel 1800 il Madagascar subiva l’influenza coloniale della Francia e purtroppo anche la religione cristiana veniva identificata con i suoi interessi coloniali e quindi avversata. Vittoria dovette subire le insistenze del suo padre adottivo che cercava di convincerla a lasciare la fede cattolica e ritornare agli dei pagani, o almeno ad abbracciare la fede anglicana appoggiata dal governo per motivi politici. Ma lei non cedette alle pressioni e ai maltrattamenti.
I missionari la sconsigliarono di insistere nel suo desiderio di consacrarsi interamente a Dio, e le fecero ritenere più opportuno vivere la sua fede in famiglia. Si sposò, alla presenza di un sacerdote cattolico, con un giovane scelto dai parenti. Il marito dimostrò ben presto di essere schiavo dell’alcool e di altre passioni. Le venne consigliato di divorziare, ma con il sostegno della grazia, rispettò il suo sposo e gli conservò il suo amore, ed ebbe la consolazione di vederlo accettare il Battesimo. 

Quando nel 1883 furono espulsi tutti i missionari francesi e i fedeli cattolici vennero accusati come traditori delle usanze dell’isola e quindi della loro patria, Vittoria si fece protettrice della Chiesa difendendola continuamente presso la regina e il potente Primo Ministro e si impegnò attivamente nella vita della comunità mettendo a servizio di tutti l’energia che traeva dalla fede e dalla vita di preghiera, tanto da diventare colonna della Chiesa Cattolica e, quando i pastori poterono ritornare, trovarono una comunità cattolica salda e fiorente.

Facciamo nostre le parole che Giovanni Paolo II ha detto durante l’omelia per la beatificazione di Vittoria: «Noi preghiamo Vittoria perché aiuti i figli e le figlie del Madagascar a ricevere il dono della fede nella maniera generosa in cui essa lo ha ricevuto; la preghiamo perché trascini i fratelli e le sorelle malgasci a porre tutta la loro vita nella luce di Cristo». 
Giovanni Paolo II la proclama beata il 19 aprile 1989. La sua memoria liturgica ricorre il 21 agosto.