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12 Ottobre 2024

Beato Carlo Acutis

Il giorno 12 ottobre si ricorda il patrono di internet morto a 15 anni per una leucemia.
Beato Carlo Acutis
Carlo ha vissuto una vita intrisa di spiritualità e carità fin da giovanissimo, controcorrente rispetto alla mentalità del mondo ma pienamente inserito nella realtà che lo circondava.
Ogni uomo cerca di trovare la soluzione ai suoi piccoli problemini angosciosi del momento, ma risolti quelli non ha risolto niente. La soluzione della nostra vita è dire di sì a Cristo, senza mezze misure. Carlo Acutis lo fa fatto: ha detto di sì a Cristo coscientemente, volutamente, liberamente e quel sì lo ha tradotto incarnandolo nella vita. Il fatto straordinario è che Carlo lo ha fatto fin da giovanissimo e la sua missione su questa terra si è compiuta quando aveva solo 15 anni.
Non ha avuto paura di presentarsi come un’eccezione al mondo, di andare controcorrente, contro la mentalità imperante oggi, pur di vivere in Cristo la sua giovanissima esistenza.
La vita di Carlo affascina perché si è lasciato attrarre ed agganciare dall’amore infinito di Dio, alimentando quest’unione in particolare attraverso l’Eucarestia, dalla quale si faceva “abbronzare” nell’adorazione.

Una giovinezza spesa per il Vangelo e per gli altri

Nasce il 3 maggio 1991 a Londra, dove i suoi genitori si trovano per esigenze di lavoro. Cresce a Milano, con un’attenzione particolare alla sua interiorità ed al rapporto con Cristo.
Il 16 giugno 1998 riceve la prima Comunione, in anticipo rispetto all’età consueta, grazie a uno speciale permesso del direttore spirituale, don Ilio Carrai.
Prova dentro di sé la certezza di essere amato da Dio e nell’adolescenza riempie la sua giornata di vorticosa attività: con i poveri alla mensa Caritas, con i bambini dell’oratorio, con i ragazzi del catechismo, ai quali dona un “kit per diventare santi” che comprende: un desiderio grande di santità, messa, comunione, rosario, una porzione giornaliera di Bibbia, la confessione e il sapersi spendere per gli altri.
Studia con profitto, gioca a calcio, suona il sassofono. Fa il volontario nella mensa dei Cappuccini e delle suore di Madre Teresa, aiuta al doposcuola per ragazzi in difficoltà scolastica, la sera esce da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde per portarli ai senza fissa dimora, per i quali con i risparmi delle sue mance compra anche dei sacchi a pelo.
Utilizza il web come strumento di evangelizzazione e catechesi, creando siti web e contenuti digitali per diffondere il messaggio del Vangelo. La sua mostra virtuale sui miracoli eucaristici, ancora disponibile sul sito miracolieucaristici.org, è un esempio del suo impegno nel coniugare fede e tecnologia.

La malattia, la morte, il miracolo

All’inizio di ottobre 2006, Carlo è colpito improvvisamente da leucemia fulminante. Una forma gravissima, incurabile. Accoglie con un sorriso la diagnosi, offrendo la sua vita per il Papa e per la Chiesa. Cerca la guarigione perché ama la vita, ma sorride alla morte che vede come un guadagno (cfr. Fil 1,21): chiusi gli occhi a questa terra li aprirà nell’infinito di Dio, nella sua santità che sempre aveva desiderato e ricercato!
Papa Francesco lo beatifica nel 2020 ad Assisi dove ora riposa nel Santuario della Spogliazione, meta di infiniti pellegrinaggi. La guarigione di Valeria da un grave trauma cranico è il miracolo riconosciuto per la canonizzazione di Carlo che avverrà durante l’anno del giubileo, nel 2025.
La sua memoria liturgica è stata fissata al 12 ottobre, giorno esatto della sua nascita al Cielo.
Carlo era tra i primi a dire: “Mi impegno io!”, passando così alla maturità piena dell’amore attraverso i piccoli passi della quotidianità. È di questo che il mondo ha bisogno: vedere che Gesù entra nella vita e modifica il nostro modo di esistere!