L'allarme è partito domenica, quando l'uragano ha iniziato ad avanzare verso i Caraibi con venti «estremamente pericolosi» che hanno superato i 200 km/h, con un rischio «potenzialmente fatale» per le isole delle Indie Occidentali. L'autorevole National Hurricane Center (NHC) di Miami (Usa) aveva avvertito che Beryl, che si stava muovendo a circa 240 chilometri a sud-est di Barbados, sarebbe rimasto un «uragano di categoria 4 estremamente pericoloso» quando avrebbe raggiunto le coste di diverse isole caraibiche lunedì. Motivo per cui era entrata in vigore un'allerta uragano per le isole di Barbados, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine e Grenada.
A Grenada, il Primo Ministro Dickon Mitchell ha esortato i residenti a cercare rapidamente un riparo e a rispettare il coprifuoco su tutta l'isola. Anche una riunione della Comunità dei Caraibi (Caricom), prevista per questa settimana sull'isola, è stata rinviata. A Barbados, le stazioni di servizio sono state prese d'assalto dagli automobilisti che facevano scorta di benzina in vista dell'arrivo della tempesta. I supermercati e i piccoli negozi di alimentari erano affollati di clienti che si rifornivano di acqua, cibo e altri beni di prima necessità, mentre ovunque i residenti sono stati visti inchiodare tavole davanti alle finestre per proteggersi.
Secondo gli esperti, un fenomeno meteorologico di questa portata è estremamente raro all'inizio della stagione degli uragani, che negli Stati Uniti va dall'inizio di giugno alla fine di novembre. «Solo cinque grandi uragani (di forza 3 o superiore) sono stati registrati nell'Atlantico prima della prima settimana di luglio. Se Beryl diventerà effettivamente un uragano maggiore, sarà il sesto e il più precoce mai registrato a est», ha spiegato l'esperto di uragani Michael Lowry su X. Sabato, la Martinica, la Dominica e l'isola di Tobago sono state poste sotto osservazione per tempesta tropicale. È stato dichiarato lo stato di emergenza sull'isola di Tobago, la seconda isola più grande e attrazione turistica dell'arcipelago di Trinidad e Tobago.
«L'uragano Beryl potrebbe produrre venti di oltre 215 km/h», ha confermato Shakeer Baig, Direttore del Servizio Meteorologico di Trinidad e Tobago, che ha sottolineato che «Beryl è un uragano che mette in pericolo la vita». Nella Repubblica Dominicana, le autorità hanno messo in allerta l'intera costa meridionale, secondo una dichiarazione del Centro Operazioni di Emergenza (COE), consigliando alle persone di non recarsi sulle spiagge e di non attraversare i fiumi. Dopo aver attraversato i Caraibi, Beryl potrebbe raggiungere martedì sera lo Stato messicano di Quintana Roo (est), dove si trovano le località balneari di Cancun e Riviera Maya. «Siamo in allerta con la protezione civile, la segreteria della difesa e la marina (...) per monitorare la sua traiettoria. Secondo le previsioni, passerà fino a giovedì o venerdì», ha detto il Presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador. «Per il momento, (Beryl) non rappresenta un pericolo per il territorio messicano», ha dichiarato il Servizio Meteorologico Nazionale.
Aeroporti chiusi e attività commerciali con le saracinesche abbassate ieri nei Caraibi, dove gli abitanti sono stati invitati a cercare rifugio. Decine di voli sono stati cancellati in tutta la regione, riporta la Bbc, sottolineando che un'allerta è in vigore per Barbados, Santa Lucia, Grenada e Saint Vincent e Grenadine. «Non è uno scherzo», ha affermato il primo ministro di St Vincent e Grenadine, Ralph Gonsalves, ricordando la devastazione causata dagli uragani del passato nei Caraibi. In un discorso alla nazione pronunciato dalla sua residenza ufficiale, Gonsalves ha detto che avrebbe cercato rifugio nel suo seminterrato. «Il tetto, certamente la parte vecchia del tetto, potrebbe non sopravvivere a venti a 241 km orari. Mi sto preparando a scendere», ha aggiunto.
Dopo aver colpito Granada, Beryl arriverà anche in Messico, dove però degraderà. Si stima che tra giovedì e venerdì raggiungerà lo Stato di Quintana Roo, nella penisola dello Yucatán, con un'intensità corrispondente alla categoria 1 o 2, e che tra sabato e domenica approderà nuovamente tra gli Stati di Veracruz e Tamaulipas come categoria 1. Lo ha detto Alejandra Méndez Girón, Coordinatrice Generale del Servizio Meteorologico Nazionale. La funzionaria ha spiegato che questo sistema corrisponde a fenomeni che generalmente si verificano nel mese di agosto, motivo per cui è stato definito come «prematuro», preceduto in passato solo due volte da situazioni simili, una nel 1957 e un'altra nel 1966.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo team hanno dichiarato che stanno «monitorando da vicino l'evoluzione dell'uragano Beryl» e lavorando «per garantire la sicurezza di tutti i cittadini americani nella regione».
Massimo allarme in Giamaica per l'arrivo dell'uragano Beryl, che dovrebbe colpire l'isola a partire dal primo pomeriggio di mercoledì. L'uragano ha già investito alcune isole dei Caraibi, toccato anche il Venezuela, Haiti, Cuba e Santo Domingo, lasciandosi alle spalle devastazioni, sette morti e decine di feriti. Giovedì colpirà le isole Cayman. Anche il Messico è in allerta, perché la traiettoria di Beryl interesserà anche le coste della penisola dello Yucatan e la città turistica di Cancun. «Incoraggio tutti i giamaicani a considerare l'uragano come una seria minaccia», ha detto il premier, Andrew Holness. «Tuttavia, non è il momento di farsi prendere dal panico», ha aggiunto. I due principali aeroporti della Giamaica sono stati chiusi.
In Venezuela due uomini e una donna sono morti a seguito dell'esondazione del fiume Manzanares, nello Stato nord-orientale del Sucre. La vice presidente Delcys Rodriguez, giunta nella zona per coordinare le risposte all'emergenza, è rimasta ferita (corriere.it) da un albero di papaya caduto sulla sua auto. E' stata portata in ospedale in condizioni definite «serie», ma non sarebbe in pericolo di vita. La notizia è stata confermata dal presidente Nicolas Maduro in tv.
Le recenti immagini satellitari diffuse da Maxar Technologies mostrano il drammatico impatto della tempesta, in particolare su Union Island, la piccola isola al largo di Saint Vincent e Grenadine, devastata dal suo passaggio: praticamente tutti gli edifici sono stati rasi al suolo o gravemente danneggiati, raccontano a Bbc alcuni testimoni. Prima di Beryl, l'arcipelago vantava spiagge tranquille ed edifici intatti. Ora, i porti turistici e le case di Carriacou sono in rovina, con strade piene di detriti e macerie. Il porto di Union Island è disseminato di barche e infrastrutture distrutte.
La trasformazione di Beryl in un uragano di categoria 5 ha stupito anche gli esperti più navigati, ma la tempesta (scrive Wired) rappresenta lo scenario da incubo che i meteorologi temevano in vista della stagione degli uragani di quest'anno. Nelle settimane e nei mesi precedenti alla formazione di Beryl tutti gli indicatori avevano raggiunto lo stato di massima allerta, dal momento che l'oceano Atlantico era diventato una sorta di sauna pronta ad alimentare qualsiasi perturbazione tropicale.