Mentre si attende che la legge del 2024 dia risultati, i dati su bullismo e cyberbullismo del 2023 e 2024 rivelano che esiste ancora una grave diffusione di tali comportamenti. I giovanissimi sono i protagonisti di un fenomeno che si espande sempre più online.
Istituita nel 2017 su iniziativa del Miur, il 7 febbraio si celebra la
Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, proprio alcuni giorni prima del “
Safer Internet Day” (internet più sicuro), 11 febbraio. Sono giorni dedicati alla riflessione sulla violenza del bullismo fisico e online. L’obiettivo è di sensibilizzare ed educare i giovani, ed i genitori, a
responsabilizzare le azioni ed a utilizzare in modo consapevole e pacifico il web.
Dati sul bullismo, cos’è e dove avviene
Il bullismo è diffuso soprattutto tra i più giovani ed è un comportamento aggressivo che si verifica quando una persona o un gruppo prende di mira un'altra persona, causandole dolore o disagio.
Può avvenire in diverse forme: fisicamente, verbalmente, psicologicamente o online (cyberbullismo).
Mentre l'obiettivo del bullo è spesso quello di dominare, controllare o mettere in difficoltà l'altra persona, sfruttando una
posizione di potere, gli atti di bullismo posso causare nelle vittime problemi emotivi, psicologici e sociali di lunga durata.
Principalmente il bullismo avviene nei luoghi scolastici, dove risulta esserci una mancanza di tutela adeguata verso le giovani vittime, e su internet, attraverso i social media.
Da uno
studio del 2023 in Italia sembra che il
bullismo a scuola coinvolga principalmente i giovanissimi, dell’età tra gli 11 e i 13 anni, tendenza che si sta espandendo anche nel cyberbullismo.
In generale, secondo le dichiarazioni di 4.000 ragazzi e ragazze nella fascia di età tra i 14 ed i 26 anni, il 65% dei giovani è stato vittima di violenza,
il 63% è stato vittima di bullismo e il 19% di cyberbullismo (Terre des Hommes, 2024). Il fenomeno si dimostra estremamente grave, soprattutto perché va ad alimentare
la diffusione di ansia sociale ed attacchi di panico, che il 47% dei giovani intervistati dichiara di soffrire.
Sempre secondo le dichiarazioni, sono emerse delle differenze di genere: il fenomeno del cyberbullismo colpisce maggiormente le ragazze, mentre il bullismo affligge più i ragazzi.
Un dato emerso molto grave è la diffusione del
revenge porn, ovvero diffusione senza consenso di immagini o video personali a scopo pornografico, spesso per motivi vendicativi. L’arrivo dell’intelligenza artificiale non ha migliorato la situazione. Tramite il
deepfake viene creato materiale a carattere sessuale non reale, sostituendo volto, voce o tratti identificativi su immagini e video pornografici già esistenti. Questo tipo di offesa rientra nella categoria del cyberbullismo, utilizzando il web come mezzo di diffusione.
Cosa cambia tra cyberbullismo e bullismo
Ciò che accomuna di più i dati sul bullismo e cyberbullismo sono la natura dell’offesa, ovvero il
79% delle violenze verbali o psicologiche prende di mira l’aspetto fisico, seguito da orientamento sessuale, situazione economica o sociale, etnia e religione.
Oltre a questo, bullismo e cyberbullismo avvengono in modalità e con mezzi diversi, ma non per questo devono essere messi in scala di gravità.
Mentre il bullismo si identifica come un comportamento aggressivo nel mondo fisico, potendo includere violenza fisica e abusi; il cyberbullismo si limita alla violenza verbale e psicologica, ma segue la vittima in ogni momento, garantendo l’anonimato all’offensore. Così, al
distacco emotivo derivante da internet si aggiunge
l’assenza di conseguenze immediate, e la portata della violenza verbale può raggiungere livelli più alti. Essa resta visibile a tutti, diffondendosi su ampia scala molto velocemente. Per esprimere parole estremamente gravi contro qualcuno (conosciuto o sconosciuto), non basta che aprire la sezione commenti, scrivere, premere invio e scorrere al prossimo post. In questo modo, un video pubblicato sui social media e colpito da numerosi commenti offensivi, avvolge la vittima in una trappola mediatica di odio, umiliazioni e spesso minacce o intimazioni al suicidio.
Quali sono i tipi di cyber bullismo
Il mondo del web è vasto, come lo sono le modalità ed i mezzi con cui avviene il cyberbullismo.
Molte pratiche non sono facilmente riconoscibili, soprattutto perché vi siamo esposti costantemente e non siamo abituati a percepirne la gravità. Riconoscere i tipi di cyberbullismo può aiutarci a notare la violenza quando la si incontra: nel corso degli ultimi anni sono state identificate 9 catgorie.
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Denigrazione. Si verifica quando qualcuno diffonde voci false o insulti su una persona online, spesso per danneggiarne l'immagine o la reputazione. Talvolta, il bullo ricorre al deepfake per creare false immagini e video.
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Impersonificazione. Avviene quando il cyberbullo crea un profilo falso o accede all'account della vittima per inviare messaggi, fare post, o scrivere cose che danneggiano la sua reputazione.
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Esclusione. La vittima viene messa intenzionalmente da parte da conversazioni o gruppi online. Ad esempio, un gruppo di amici potrebbe escludere una persona da una chat di gruppo su WhatsApp o Facebook.
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Outing e trickery. Questa forma di cyberbullismo implica la divulgazione di informazioni private, segreti o contenuti intimi senza il consenso della vittima (ad esempio l’orientamento sessuale), con l’intento di umiliarla.
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Flaming. È una forma di attacco verbale diretto alla persona, caratterizzato da commenti ostili, incendiari o provocatori in un contesto online. Lo scopo è creare ostilità e umiliazione.
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Harassment. Dall’inglese “molestia”, consiste in messaggi scortesi, offensivi, insultanti, disturbanti, che vengono inviati ripetutamente nel tempo, attraverso E-mail, SMS, MMS, telefonate. Il comportamento è ripetuto, creando una relazione continua di sbilanciamento di potere in cui la vittima è passiva.
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Happy Slapping. È una forma mista di bullismo e di cyberbullismo in cui una persona viene filmata mentre viene aggredita fisicamente e il video viene poi condiviso online per ridicolizzarla.
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Trolling. Implica l'invio di messaggi provocatori con l’intento di far arrabbiare e litigare le persone. L’obiettivo del troll è creare caos e conflitto, spingendo le vittime a reagire emotivamente.
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Cyberstalking. Quando l’harassment diviene particolarmente insistente ed intimidatorio e la vittima comincia a temere per la propria sicurezza, il comportamento offensivo assume la denominazione di cyber-persecuzione.
La Legge del 17 maggio 2024
Un provvedimento del 17 maggio 2024, intervenuto sulla Legge di prevenzione e contrasto del bullismo del 2027, reca
disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Risulta essenziale riconoscere, supportare e seguire adeguatamente le vittime di bullismo, come lo è intervenire con rieducazione o misure riparative con chi ha commesso l’offesa. Tuttavia va evidenziato che la
prevenzione, con un percorso educativo che sensibilizzi e responsabilizzi i ragazzi già in giovanissima età, resta di prioritaria importanza per evitare le violenze
, soprattutto se si parla di cyberbullismo, dove spesso è difficile riparare al danno e identificare il bullo. Infatti, tra le varie modifiche della legge, è stata prevista l’estensione delle risorse e delle possibilità impiegate per prevenire bullismo o cyberbullismo. Solo i prossimi report, con i dati su tali comportamenti, potranno dire se questa legge si sta dimostrando efficace, o se è necessario trovare altre strategie di intervento.