I volontari della Capanna di Betlemme per tutto il 2021 hanno continuato ad incontrare le persone senza fissa dimora nel rispetto delle direttive per il contrasto alla pandemia. Gran cenone con due metri di distanza.
Mangiare tutti insieme, in una gran festa, anche se durante il cenone bisogna mantenere
due metri di distanza: ma anche in pandemia è tutto possibile, quando ci sono la passione, l'entusiasmo, la gioia di vivere e la voglia di condividere la vita al fianco dei poveri e degli emarginati della società. È il caso di
Luca Fortunato e dei centinaia di giovani volontari che durante tutto il 2021 hanno continuato ad affollare i lunghi corridoi della Capanna di Betlemme di Chieti in Abruzzo.
L'ex convento ospita dall'8 settembre 2014 le
persone senza dimora conosciute dai volontari delle unità di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII. Circa
una settantina di persone, fra ospiti e volontari, abitano la struttura.
«Noi della Capanna di Betlemme vogliamo finire quest'anno all'insegna della prossimità e non della solitudine, all'insegna della festa dell'amicizia, dello sballo di una vita che sia piena di relazioni piuttosto che della solitudine interiore che porta allo sbando e allo sballo», ha spiegato il fondatore, Luca Fortunato, sul quotidiano Il Centro.