Gesù ci mostra come l'appartenere al Padre renda la sua vita un atto di amore e di coraggio
Ci sono uomini che da ultimi della classe, a volte la vita prende per mano e li fa sedere davanti; ne fa dei buoni maestri, almeno per chi li conosce da vicino. Conosco un giovane uomo che tra rapine, associazione criminale e galera è diventato grande, ed è anche padre. Nel pensarlo, echeggia in me un passo della Scrittura riferito a Gesù “Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì” (Eb 5,8): imparò a riconoscere nelle cose della vita, anche le più difficili, la voce di Dio, il suo cuore buono e sapiente, l’amore di suo padre, e ad amarlo con tutto se stesso, in tutto fino alla Croce, al dono di sé. Ma per chi figlio non lo è mai stato, non si è sentito amato a sufficienza, vale?
Il legame di Gesù con il Padre
È il legame d’amore col Padre a sostenere tutta la vita di Gesù; è lo spazio vitale in cui matura, ama e cresce in lui la radicata certezza di essere “Gesù, Cristo, figlio di Dio” (Mc 1,1). E chi non vive il ricordo di un padre amabile e amorevole, o di legami generativi buoni, a chi o a cosa potrà delegare il delicato compito di rivelargli il valore della vita e della sua persona, e tra tutte la strada migliore? Nel cuore dell’uomo è insopprimibile il bisogno d’infinito, di appartenere a qualcuno che riconosce quanto vali, di essere amato. Dove è dunque la colpa in tanti che non hanno visto né avuto tanto, ma si ritrovano l’eredità di un orizzonte vuoto, di una vita disperata? Se manca l’amore – e pure Dio manca – la vita può valere molto poco, spesso niente. È un grido muto e disperato, che imprigiona ed accomuna tanti; quanti aspettano di essere riconosciuti, e con lo stesso amore di Cristo, amati? È scoprendosi finalmente figli, incondizionatamente amati – che sia in un legame d’amore con Dio o in legami generativi che lo rappresentano – si percepisce che si può cambiare; il desiderio sorgivo e nuovo di amare senza pretesa, di fare il bene, di servire senza prevaricare, fino a gustare che il dono di sé è il solo bene che vale davvero la pena avere.
Seminatore di Speranza
Il cuore di Cristo è pieno di speranza. Insieme all’amore per Dio e per gli uomini, Gesù vive tutto alla presenza del Padre ed in Lui. Questa certezza lo abilita a muoversi con amore e coraggio verso tutti, soprattutto i poveri e gli ammalati, tra i peccatori, spingendo decisamente i suoi passi nella volontà del Padre suo. “Io e il Padre siamo una cosa sola […] se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre” (Gv 10,30.38). E mentre procede con amore e questa certezza lo anima, Gesù semina la speranza: cambia la storia di tanti, libera dal male e dalle catene; rigenera a vita nuova chi è nel peccato; scuote gli osservanti e gli ingiusti; solleva i poveri e li riabilita nella comunità; riduce a nulla il potere dei potenti, con la forza della Pasqua… anche sulla Croce.