10 Marzo 2023
Ultima modifica: 31 Marzo 2023 ore 19:11
Disabile rifiutato dall'albergo. «Sono stato trattato come un cane»
Invitato a mangiare in una saletta separata dagli altri turisti. Le denuncia della madre.
Lo stupore di un altro albergatore: «Da noi mai accaduti fatti simili. Qui in Trentino sull'inclusione abbiamo fatto passi da gigante»
«Sono Tommaso, ragazzo cieco che non parla. Ho ricevuto un atto di pesante discriminazione. Mi trovavo presso l'hotel (…) di San Martino di Castrozza. Degli ospiti della sala ristorante erano infastiditi dalla mia presenza e se ne sono lamentati con l'albergatrice che ha proposto ai miei di prendere i pasti successivi in una saletta separata dai vetri ambrati oscurati. Lo ha proposto a noi e non a loro. Sono stato trattato come un cane non ammesso nella sala ristorante comune. Ovviamente siamo ripartiti perché non è piacevole restare dove non si è graditi.»
Con queste parole su Facebook Cecilia Bonaccorsi ha raccontato quanto avvenuto in un albergo in Trentino.
Lei è mamma di Tommaso, un ragazzo di 24 anni affetto dalla sindrome di Norrie, una malattia rara che causa cecità, sordità e ritardo mentale. In un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica la famiglia ha raccontato che durante il soggiorno l'albergatrice aveva riferito delle lamentele di altri ospiti “per la presenza di un disabile a tavola”, quindi ha proposto una saletta lontana, solo per loro, per i pasti.
La famiglia è scossa, si sente umiliata, interrompe anticipatamente la vacanza e, nonostante la mail di scuse dell'hotel, decide di denunciare la vicenda. In poche ore la notizia è su tutti i giornali, la polemica poi divampa sui social, la pagina Facebook dell'hotel viene sommersa da commenti di sdegno da centinaia di utenti, tanto che oggi, da una nostra verifica, la pagina è stata eliminata. Il profilo Instagram risulta privato, fatto inusuale per una struttura ricettiva.
La Ministra: «Comportamento incivile»
La vicenda ha suscitato la reazione della politica. La Ministra alle Disabilità, Alessandra Locatelli, ha dichiarato che sono in corso accertamenti, ma «se le cose sono andate davvero così, questo comportamento è incivile».
Al momento in cui scriviamo l'albergo si è trincerato nel silenzio e rifiuta di rilasciare dichiarazioni, se non per dire che si affiderà ad un avvocato. Pare che anche la famiglia voglia sporgere denuncia.