Ricordare don Oreste oggi è ricordare un uomo straordinario che è stato capace di cambiare il tempo che ha abitato, di scuotere cuori e menti, di realizzare una rivoluzione culturale e sociale nel nostro Paese.
Celebreremo i cent’anni della nascita di don Oreste proponendo un’idea alternativa di civiltà, «la società del gratuito», come don Oreste la chiamava, in grado di riportare al centro la persona, seguendo il passo degli ultimi, inclusiva, rispettosa della diversità, anzi, che fa della diversità il suo punto di forza.
La costituzione di questo comitato permetterà anche di partecipare ad un bando del Ministero della Cultura appositamente istituito per celebrare particolari centenari.
Per poter presentare il sacerdote dalla tonaca lisa non è sufficiente organizzare un solo evento. Ecco perché il programma, che si sta definendo, prevede più eventi sia in Italia, sia in Europa e in altri Paesi all’estero e si snoda tra settembre 2024 e dicembre 2025. Alcuni appuntamenti avranno come obiettivo quello di ricordare gli aspetti spirituali, pedagogici, educativi di don Oreste, altri le sue battaglie politiche, che verranno riprese e attualizzate con forza. Sarà possibile anche visitare «i luoghi di don Oreste» ed approfondire la sua spiritualità.
L’evento di settembre 2025 (vedi programma) sarà il momento culminante in cui si porterà il tema della «Società del gratuito» declinata in tutte le sue tematiche con ospiti di rilievo, e la città di Rimini si animerà di momenti artistici e culturali.
Il Docufilm "Il pazzo di Dio" sarà presentato in prima visione assoluta il 14 settembre 2024 nell’evento di apertura del Centenario che si svolgerà a Rimini nel prossimo settembre e che poi girerà nelle sale.
Verranno anche pubblicati nuovi libri che spazieranno dalla dimensione spirituale del sacerdote riminese, ai suoi aforismi presentati in modo simpatico, ad un libro fotografico ed altri in programmazione. E per poter arrivare ai giovani, anche qualche novità multimediale.
Celebrare don Oreste è anche lanciare un messaggio di speranza, perché oggi la sua vita può ancora parlare al cuore dei giovani. Perché? Perché il cuore dei giovani ha sete di verità, di speranza, di spendere la vita in qualcosa che abbia senso. Pensiamo non solo alle case di accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII presenti nei cinque continenti, ma alle tante esperienze straordinarie; una su tutte, "Operazione Colomba", progetto di pace e dialogo in luoghi di conflitto, che continua ad attrarre tantissimi giovani. La vita di don Oreste costituisce, ancora oggi, un vero e proprio modello di comportamento.