29 Aprile 2025
Ultima modifica: 29 Aprile 2025 ore 09:19
Embrioni congelati: vite in limbo cercano un futuro
Le parole di Papa Francesco rilanciano il tema. L'opinione pubblica si divide. Il monito di don Benzi per salvare vite già iniziate.
«Sono vita - ha detto Papa Francesco parlando con il chirurgo Alfieri -. Non possiamo consentire che siano utilizzati per la sperimentazione oppure che vadano persi». La ministra Roccella annuncia a breve un ddl per rendere adottabili gli embrioni crioconservati. Cerchiamo di capire.
La questione degli embrioni congelati, gli “avanzi” delle tecniche di fecondazione in vitro, è stata recentemente riportata al dominio pubblico. Milioni di esseri umani nel mondo sono oggi privati del diritto di continuare il loro sviluppo nell'utero di una donna e le loro possibilità di sopravvivenza sono incerte.
Cosa fare di questi embrioni “soprannumerari”?
Le proposte sono diverse e variano fondamentalmente a seconda del carattere ontologico attribuito all'embrione:
- chi non li considera persone propone di utilizzarli per la ricerca medica, di eliminarli o di “donarli” a chi vuole, per vari motivi, impiantarli;
- tra coloro che considerano gli embrioni persone c'è chi ritiene che l'unica cosa lecita da fare con loro sia scongelarli per non perpetuare un'ingiustizia e lasciarli morire,
- chi ritiene che lasciarli morire senza dar loro la possibilità di svilupparsi sia un'ingiustizia che ne sostituisce un'altra, proponendo l'adozione come unica misura lecita che darebbe loro la possibilità di svilupparsi e nascere in una famiglia che li accolga come figli.
Cosa dice il Magistero della Chiesa?
Sebbene il Magistero della Chiesa non si sia pronunciato in modo definitivo su questo tema, le posizioni sull'eticità o meno dell'adozione dell'embrione all'interno della Chiesa sono divergenti. Molti sono coloro che ritengono che accettare l'adozione come mezzo per salvare la vita dell'embrione sarebbe un'accettazione delle tecniche che l'hanno generato e che sono immorali, ma come diceva don Oreste Benzi, grande difensore del ricorso all'adozione per salvare vite umane: «Quando una vita è già iniziata, non importa come sia stata concepita, se per stupro o per mezzo di una tecnica disumanizzante, prevale il diritto inviolabile di quella creatura che deve essere accolta ad ogni costo». E in un altro punto chiarisce: «Siamo contrari alla fecondazione artificiale e alla produzione di embrioni umani in laboratorio. L'impianto di embrioni congelati nell'utero di una donna disponibile è una misura estrema per salvare vite umane già prodotte. Il grido dei poveri sale a Dio! Gli esseri umani congelati invocano la loro liberazione. Essendo con il Signore, questo grido viene ascoltato nel profondo. Questi bambini ci gridano: “Mentre voi discutete all'infinito, noi rischiamo di morire. Fate qualcosa per noi”».
Le condizioni per l'adozione
Certamente, perché l'adozione sia lecita, devono essere rispettate alcune premesse: l'accettazione e l'impianto di tutti gli embrioni scongelati e il divieto assoluto di selezione degli embrioni attraverso la diagnosi preimpianto.
La possibilità di adottare gli embrioni congelati non è la soluzione a questo immenso problema, ma può almeno dare ad alcuni di loro una possibilità di vita. L'unica soluzione per evitare che il problema aumenti è senza dubbio il divieto di qualsiasi atto che contraddica i diritti umani di coloro che stanno iniziando la loro esistenza. Nel frattempo, anche se non possiamo salvarli tutti, cerchiamo almeno di salvarne qualcuno.