Il 19 dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la nuova <strong>Dichiarazione sul diritto umano alla pace </strong>affermando che «ogni individuo ha il diritto di godere della pace in modo che tutti i diritti umani siano promossi e protetti e lo sviluppo sia pienamente realizzato».
«Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti» recita l’articolo 1. Inoltre, l’articolo 28 precisa che ogni persona ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale tutti i diritti e le libertà possano essere pienamente realizzati. Tale ordine mondiale deve essere necessariamente pacifico perché l'instaurazione di
una pace duratura è condizione per il rispetto dei diritti umani, così come la violazione dei diritti umani è minaccia alla pace.
Da qui trae forza l’idea della pace come diritto. Ma esiste davvero un diritto umano alla pace? Sì, esiste, eccome, anche se occorrerà molto tempo prima che possa essere rivendicato ed effettivo… sarà allora una vera rivoluzione!
Sono passati 70 anni dall’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, pietra miliare nella storia dell’umanità.
Nel 1948 gli Stati delle Nazioni Unite, reduci dalle atrocità della Seconda guerra mondiale e dell’olocausto, compresero che «il riconoscimento della dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo.»
La Dichiarazione sul diritto umano alla pace.
Il 19 dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la nuova Dichiarazione sul diritto umano alla pace affermando che «ogni individuo ha il diritto di godere della pace in modo che tutti i diritti umani siano promossi e protetti e lo sviluppo sia pienamente realizzato».
Finalmente
la pace è stata sganciata dal solo concetto interstatale della sicurezza e messa in relazione col rispetto dei diritti umani e con lo sviluppo, legittimando ulteriormente il concetto di una pace positiva basata sulla giustizia sociale che contrasta la violenza strutturale.
La Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso l’ufficio di rappresentanza alle Nazioni Unite di Ginevra, ha avuto un
ruolo molto attivo per il riconoscimento del diritto alla pace, ed è tuttora tuttora impegnata a tradurre in realtà questo diritto umano promuovendo la creazione di adeguate infrastrutture per la sua implementazione, prima fra tutte, un
Ministero della Pace in ogni nazione.
Siamo dei sognatori? Forse… ma l’avanzamento dell’umanità è sempre avvenuto perché uomini e donne, di ogni razza e colore della pelle, hanno creduto, spesso pagando di persona, in un mondo più giusto e nel fatto che siamo un’unica famiglia umana.
Come diceva don Benzi, «l’uomo ha sempre organizzato la guerra, è arrivato il momento di organizzare la pace».