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7 Settembre 2024

Fadda: «Festeggiamo don Oreste per cambiare la storia»

Oggi, 7 settembre, don Benzi compirebbe 99 anni, e ormai tutto è pronto per l'inizio del Centenario. Ma festeggiarlo, secondo il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, significa raccogliere una sfida.
Fadda: «Festeggiamo don Oreste per cambiare la storia»
Foto di Riccardo Ghinelli
«Non ci limiteremo a fare di te un "santino", ma ci impegneremo a seguire la direzione che tu ci hai mostrato».

1925-2025: manca poco ormai e potremo dire «100 anni di don Oreste Benzi!».
Certo, a tanti di noi farà piacere ricordare e raccontare la vita, il pensiero, la spiritualità e l’opera di don Oreste. Questo infaticabile apostolo della carità, come lo ha definito Benedetto XVI, può essere raccontato senza difficoltà descrivendo la straordinarietà che lo ha caratterizzato. Avremo sicuramente modo di celebrare anche questi aspetti, ma oggi, fra le pagine di questo giornale che lui ha fortemente voluto come strumento di informazione rivolto a tutti, come mezzo di divulgazione dei valori evangelici e come voce di denuncia delle ingiustizie subite da chi non ha voce, l’occasione di questo centenario esige che affermiamo con determinazione che la nuova società che don Oreste profeticamente auspicava è una sfida nella quale oggi vale ancora la pena continuare a spendersi. 

La sfida oggi: costruire la società del gratuito

La società del gratuito, come don Oreste la chiamava, è la provocazione di oggi. Una società che riporta al centro la persona, che va avanti seguendo il passo degli ultimi, inclusiva, rispettosa della diversità, anzi, che fa della diversità il suo punto di forza.
Il messaggio e l’opera di don Oreste sono attuali: pensiamo alle case famiglia, vere famiglie specializzate nell’accoglienza dei più fragili, in grado di proporsi come alternativa agli istituti, alle cooperative sociali che realmente danno lavoro alle persone che la società scarta perché non abili, alle comunità terapeutiche che propongono la condivisione di vita come risposta ai giovani in cerca di senso, ai progetti in missione che dimostrano come la società possa cambiare partendo dal basso, alla presenza di corpi civili di pace nei luoghi di conflitto armato che propongono la nonviolenza come unica soluzione possibile, alle comunità educanti con i carcerati come alternativa al carcere, alla proposta del Ministero della pace, attualissima sfida politica. E tanto altro.

Non riduciamolo a un santino

Caro don Oreste, in questo anniversario importante permettici di festeggiarti e di ricordarti nella tua Rimini, in Italia e nel mondo per quello che sei stato e sei ancora nei nostri cuori e nei nostri pensieri: un sacerdote, un parroco, un profeta, un amico, un testimone, un rivoluzionario.
E noi ti assicuriamo che non ci limiteremo a fare di te un “santino”, ma ci impegneremo a seguire la direzione che tu ci hai mostrato, ci impegneremo a cambiare la storia a partire dagli ultimi, perché abbiamo imparato la tua lezione, abbiamo capito che davvero i poveri sono i nostri maestri!