La Rete per la Giornata della Vita Nascente, un collettivo di associazioni - tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII - impegnate nella promozione della vita e della maternità, ha da tempo sollecitato le istituzioni italiane a prendere seriamente in considerazione il problema demografico. L'obiettivo è quello di attuare misure concrete a sostegno della maternità, partendo dalle amministrazioni locali fino al Parlamento. Tra le proposte avanzate, vi è l'istituzione di una Giornata Nazionale per la Vita Nascente, già adottata in undici Paesi e fissata al 25 marzo, una data simbolica che evoca rinnovamento e speranza.
Il Festival della Vita Nascente, giunto alla sua terza edizione, rappresenta un'occasione di festa e dialogo per promuovere la vita e sostenere la genitorialità. Quest'anno, il festival si svolge sabato 29 marzo a Pontremoli, un piccolo comune toscano che ha accolto con entusiasmo l'iniziativa. La giornata prevede un incontro tra amministratori, giuristi ed esponenti del terzo settore per discutere e condividere idee e progetti volti a valorizzare la vita umana.
Saranno lette inoltre alcune pagine di libri, punteggiate da brani musicali. Uno dei libri scelti è La voce delle donne, di Miriam Granito, uscito con l'Sempre Editore. L'abbiamo raggiunta per una breve intervista.
«Sono una mamma di una famiglia numerosa, mamma affidataria e adottiva. Lavoro in una scuola come educatrice. Faccio parte da vent'anni della Comunità Papa Giovanni XXIII e sono animatrice dell'ambito Maternità e Vita e del servizio Famiglia e Vita della Zona Romagna. Ho scelto questo ambito per un evento personale: il mio secondo figlio è nato in cielo molto presto e mi ha fatto avvicinare a questa tematica e alla vita nascente».
«Racconta alcune delle testimonianze che giungono al numero verde e vuole celebrare la vita dando voce alle donne. Anche perché dando ascolto a queste donne diamo voce anche al bambino che portano in grembo».
«Il fatto che incontriamo molte mamme attraverso il numero verde ci fa avvicinare a loro. Sono prese da ansia e paura per una gravidanza inattesa, ma noi possiamo testimoniare che attraverso la vicinanza, il sostegno e l'aiuto concreto scelgono la vita. Quando scelgono di portare avanti la gravidanza non si pentono, anzi, il bambino che portano in grembo dà loro gioia, forza, e senso alla loro vita».
La Rete sottolinea che la dignità umana è un valore inalienabile, che non deve essere concesso o negato, ma semplicemente riconosciuto e valorizzato. Questo principio guida le azioni della Rete, che mira a costruire una società a misura d'uomo, capace di apprezzare e curare la vita in tutte le sue forme.