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18 Ottobre 2024

G7 Disabilità: una svolta storica

I ministri firmano la Carta di Solfagnano
G7 Disabilità: una svolta storica
Foto di Steve Buissinne
È stata adottata la Carta di Solfagnano, nuovo inizio per la storia dei diritti delle persone con disabilità. I ministri e i rappresentanti istituzionali del G7 si sono impegnati a realizzare nuovi obiettivi con il motto "Niente su di noi senza di noi".
L’inclusione è il primo punto tra le priorità del G7 Disabilità e Inclusione, che è terminato il 16 ottobre, dopo tre giorni di incontri che hanno segnato la storia. L’evento è stato aperto da una giornata dedicata al pubblico e alle testimonianze, ad Assisi, con la partecipazione di numerosi stand, associazioni, cooperative e famiglie. Tra queste, anche la Papa Giovanni XXIII era presente, con Donatella Cremonese che si occupa dell’ambito disabilità della Apg23. Sull’evento del primo giorno racconta: «Si sono susseguiti gli interventi dei Ministri partecipanti introdotti dall'inno di ogni Nazione e poi le testimonianze di cittadini con disabilità che hanno raccontato il loro progetto di vita e il desiderio che ogni persona venga considerata con dignità». La Ministra per le Disabilità Locatelli ha dichiarato: «Tutti hanno ripetuto la frase che nella Convenzione Onu dice “Niente su di noi senza di noi”. Ne facciamo una ragione piena di lavoro e condivisione per operare insieme come Istituzioni, mondo del terzo settore, mondo privato, società civile, singoli cittadini, tutti nella stessa direzione». Donatella poi aggiunge: «La prima giornata è terminata alle 18 mentre le persone si accingevano a tornare a casa con molta soddisfazione di essersi incontrati, confrontati e in attesa di questa svolta della storia».
I ministri partecipanti del G7 Disabilità 2024, Perugia

La svolta politica: la Carta di Solfagnano

I giorni successivi si sono tenuti degli incontri riservati che hanno stabilito l’adozione della Carta di Solfagnano, prendendo il nome dal castello vicino a Perugia in cui si sono riuniti i ministri degli stati partecipanti e i rappresentanti istituzionali europei. La firma dei ministri di 11 stati e del Commissario per l’Uguaglianza europeo segna un traguardo storico per le politiche sulla disabilità. Nel 1980, la disabilità veniva definita dall’OMS con le parole “anormalità”, “svantaggio sociale”, “limitazione”, tutte riversate sulle spalle dell’individuo. Solo con la legge 104 del 1992 in Italia si è iniziato a regolare i diritti delle persone con disabilità. Oggi, la Carta Solfagnano segna delle nuove priorità e pone il dovere dell’inclusione nelle mani della società. A riguardo, la Ministra Locatelli afferma: «Ci dotiamo di un impegno reciproco su alcune tematiche e penso che questo sia un modello che dobbiamo portare avanti e implementare nei prossimi G7». Il documento che porta le firme dei ministri assicura questo: «Ribadiamo la nostra comune convinzione nella protezione, promozione, monitoraggio e attuazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità» e si concentra su 8 temi principali, ovvero le priorità che i Paesi partecipanti e l’Unione Europea si impegnano a realizzare:
  • Inclusione come questione prioritaria nell'agenda politica di tutti i Paesi. 
  • Accesso e accessibilità.
  • Vita autonoma e indipendente. 
  • Valorizzazione dei talenti e inclusione lavorativa.
  • Promozione delle nuove tecnologie. 
  • Dimensioni sportive, ricreative e culturali della vita.
  • Dignità della vita e servizi adeguati basati sulla comunità.
  • Prevenzione e gestione della preparazione alle emergenze e della gestione post-emergenza, comprese le crisi climatiche, i conflitti armati e le crisi umanitarie.

Un traguardo, ma solo una tappa

«L’associazione Papa Giovanni XXIII ha sempre partecipato a questi eventi collaborando attivamente con le altre Associazioni collegate al Servizio Pastorale Nazionale alle persone con disabilità della CEI» racconta Donatella. Dopo le numerose e consistenti battaglie di associazioni ed attivisti è stato fatto un passo avanti per sviluppare la qualità della vita di ogni individuo, garantendo l’accesso a tutti gli aspetti della società: politica, lavorativa, culturale, educativa e civile. «Questi obiettivi e il Progetto di Vita della Legge 62 sono il maggior desiderio possibile ma, come immagini, oltre all’obiettivo ci vuole un impegno economico importante che per ora non sembra essere così visibile», afferma Donatella parlando delle speranze riguardo il G7. Le sue parole ricordano che questo è solo l’inizio del progresso che i ministri si impegnano a portare avanti: un passo è stato fatto, ora è necessario continuare il cammino.