Ripercorrendo la storia dell'UE si scopre che gli Stati del continente europeo hanno conquistato la pace quando hanno deciso di considerarsi reciprocamente non più potenziali nemici da cui difendersi ma possibili alleati con cui collaborare. Ora questo modello sembra essere messo in discussione.
Nel 2012 l’Unione Europa ha ricevuto il premio Nobel per la pace, con la motivazione che «per oltre sessant'anni ha contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa». Di anni ne sono passati altri dodici e finora la pace resiste, ma durera?
In effetti l’Unione Europea è la dimostrazione storica di come
Stati che per secoli si sono percepiti come nemici e affrontati in innumerevoli guerre, fino alle due tragiche guerre mondiali che hanno caratterizzato il ‘900, ad un certo punto siano riusciti a compiere un percorso diverso, conquistando
una sicurezza nazionale basata non sull’equilibrio delle forze militari ma su accordi di pace e collaborazione, che trasformano i nemici in alleati.
L’altro elemento interessante di questa esperienza è che
il progressivo allargamento dell’Unione Europa non è avvenuto per conquista – come tante volte è successo nella storia – ma per libera adesione.
Perché l’Europa si festeggia il 9 maggio
La Giornata dell'Europa si celebra il 9 maggio in ricordo della
dichiarazione Schuman, proposta dal ministro degli esteri francese Robert Schuman nel 1950. Questo documento proponeva la creazione di una Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA), un'organizzazione intesa a unire le produzioni francesi e tedesche di carbone e acciaio. L'obiettivo era chiaro: rendere impensabile una nuova guerra tra le nazioni europee, legandole economicamente. La CECA è considerata la prima pietra dell'attuale Unione Europea.
L'evoluzione dell'Unione Europea
Dalla CECA all'UE di oggi, il cammino è stato lungo e complesso. Nel 1957, con i Trattati di Roma, nasce la Comunità Economica Europea (CEE), che getta le basi per un mercato comune.
I membri fondatori sono cinque: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
L'Unione Europea, come la conosciamo oggi, è stata formalmente istituita nel 1993 con il Trattato di Maastricht, che ha introdotto la cittadinanza europea e ha gettato le basi per l'introduzione dell'euro.
Gli Stati membri e i candidati
L’evoluzione dai 5 membri fondatori ai 27 attuali è avvenuta con progressivi “allargamenti”:
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1973: Danimarca, Irlanda e Regno Unito aderiscono alla CEE
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1981: con l'adesione della Grecia i membri della CEE diventano 10
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1986: Spagna e Portogallo entrano nella CEE
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1995: Austria, Finlandia e Svezia aderiscono all'Unione Europea, succeduta alla CEE con il trattato di Maastricht del 1993. I 15 Stati membri coprono quasi l'intero territorio dell'Europa occidentale.
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2004: dieci nuovi paesi aderiscono all'UE: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Si tratta dell'allargamento più grande in termini di persone e numero di Paesi.
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2007: Bulgaria e Romania aderiscono all'UE.
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2013: la Croazia aderisce all'UE.
Attualmente, l'Unione Europea è composta da 27 Paesi. Sarebbero 28 se il Regno Unito non avesse deciso, con la "Brexit", di uscire dall'Unione, scelta che è diventata operativa il 31 gennaio 2020, anche se poi il 29 dicembre dello stesso anno tra Regno Unito e i 27 Paesi dell'UE è stato approvato un accordo commerciale e di cooperazione.
La procedura di adesione prevede tre fasi: la candidatura, i negoziati, l’adesione.
Nove Paesi hanno già ottenuto lo status di “candidato” e sono in attesa di aderire: Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia e, la più recente, Ucraina.
L'UE è quindi una realtà consolidata ma anche dinamica, che si evolve nel tempo in relazione anche al mutare delle condizioni politiche degli Stati che la circondano e alla capacità di creare alleanze con Paesi che prima, spesso, venivano considerati avversari.
Gli organi dell'UE
L'Unione Europea si basa su un complesso sistema istituzionale. I principali organi sono: il Parlamento Europeo, eletto direttamente dai cittadini dell'UE, che rappresenta gli interessi dei cittadini e partecipa all'elaborazione delle leggi; il Consiglio dell'Unione Europea, che rappresenta i governi degli Stati membri; la Commissione Europea, che agisce nell'interesse dell'UE nel suo insieme; la Corte di Giustizia, che garantisce il rispetto del diritto dell'UE; e la Banca Centrale Europea, responsabile della politica monetaria dell'UE.
Le elezioni del 8-9 giugno e il futuro dell’UE
Fra un mese esatto, l’8 e il 9 giugno, si terranno le
elezioni per il Parlamento Europeo. Un appuntamento cruciale per determinare la direzione futura dell'Unione in termini di politiche economiche, ambientali, di sicurezza ed esteri.
In dieci anni, dal 2014 (anno in cui la Russia decise di annettere la Crimea) ad oggi,
le spese militari in UE sono aumentate del 64%.
Certamente l’UE ha bisogno anche di un sistema di difesa efficace, ma
l’idea che i confini degli Stati e il benessere dei popoli si possano difendere aumentando la potenza militare contraddice la storia stessa dell’Europa. Mentre è a partire dalla propria identità che l’Unione Europea potrebbe elaborare
un proprio modello di difesa alternativo, trasferendo progressivamente sul piano mondiale ciò che è stata in grado di fare all’interno del continente.