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27 Giugno 2024

Ho un figlio plusdotato?

Sono i bambini con QI superiore a 130
Ho un figlio plusdotato?
Foto di Dmitriy Gutarev da Pixabay
Sempre più frequentemente si sente parlare della plusdotazione ma riconoscerla non è un compito facile. Spesso infatti questa condizione viene confusa o non riconosciuta perché mascherata da altre problematiche
Nella plusdotazione si osservano abilità cognitive molto superiori rispetto alla crescita fisiologia del bambino o ragazzo, talvolta però discrepanti rispetto all’aspetto della socialità e delle emozioni.
Il bambino plusdotato non è sempre “brillante” o “genio”, nonostante il quoziente intellettivo sia alto (si parla di alto potenziale cognitivo con QI superiore a 120 e di plusdotazione se superiore a 130), può presentare diverse fragilità che mascherano i punti di forza rendendo difficile l’identificazione e quindi l’accompagnamento. Le vulnerabilità possono portare i plusdotati a non raggiungere risultati elevati a scuola o a raggiungerli solo in determinate materie. L’ambiente e gli adulti di riferimento, genitori ed insegnanti, assumono un ruolo centrale per il bambino che deve sentire riconosciute le sue capacità ed accompagnato nelle debolezze.

Bambini plusdotati. Punti di forza e di debolezza

La caratteristica principale dei plusdotati è l’unicità. Solitamente hanno una grande proprietà di linguaggio, un’ottima memoria, sono attenti osservatori, hanno una vivacità intellettuale, sono creativi, spesso hanno avuto apprendimenti precoci rispetto all’età. Sono bambini molto curiosi che fin da piccoli tendono a porsi grandi domande; li contraddistingue un pensiero critico manifestato anche attraverso un forte senso di giustizia ed un’intensa autocritica. Hanno uno spiccato umorismo e una tendenza al perfezionismo. Accanto a queste caratteristiche, che si manifestano in modo singolare in ciascun individuo, ci sono delle vulnerabilità: si annoiano (elemento molto presente nel contesto scolastico), non tollerano la frustrazione e hanno paura del fallimento quindi a volte non si mettono in gioco per evitarlo, non si sentono compresi e per questo etichettati dagli altri o isolati. Capita che il loro malessere venga espresso con l’opposizione alle regole. L’aspetto emotivo e la società con i pari sono punti di debolezza, così come l’ipersensibilità. Le emozioni vengono amplificate e possono avere manifestazioni esplosive, l’emotività ricca e allo stesso tempo fragile li può portare a sentirsi incompresi

Come farsi aiutare

Se i genitori o gli insegnanti hanno il dubbio della plusdotazione di un bambino è importante effettuare un percorso di valutazione specifico presso centri specializzati, che vada oltre l’aspetto del QI. Oltre al riconoscimento della plusdotazione sia i bambini che i genitori spesso sentono il bisogno d’essere accompagnati da figure professionali esperte. I genitori a volte si sentono esasperati e provocati dalla costante sfida dei limiti, lo psicologo può aiutare a disinnescare circoli viziosi, sintonizzandosi con il vissuto del figlio. Per un confronto con figure specializzate ci si può rivolgere a Psico online Community con messaggio Whatsapp al numero +39 3426295100 oppure tramite mail psico.online@apg23.org