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22 Ottobre 2024

I ciucci digitali

Cellulari, tablet, videogiochi. Ecco alcune dritte per educare all'uso del digitale
I ciucci digitali
Foto di Mirko Sajkov da Pixabay
Apparentemente calmano i bambini ma in realtà li rendono poco competenti nella gestione delle loro emozioni.
Il bimbo piange e i genitori per calmarlo lo mettono davanti a un video: questa scena si ripete sempre più spesso al ristorante, nelle sale d’aspetto, in treno, al supermercato.  I bambini davanti a uno schermo smettono immediatamente di urlare, di agitarsi, di piangere: apparentemente sembrano aver risolto il loro disagio ma in realtà se ne dissociano, negandolo o temporaneamente dimenticandolo ma non risolvendolo. 
Negli ultimi anni è diventato normale utilizzare telefoni cellulari, tablet o video giochi per controllare le reazioni emotive dei nostri bambini.

Più difficile controllare le emozioni

Un team di studiosi ha però verificato che se i genitori offrono regolarmente un dispositivo digitale ai loro figli per calmarli o per fermare i capricci, il bambino non imparerà a controllare le proprie emozioni, e in particolare avrà difficoltà in futuro a gestire autonomamente la rabbia. I dispositivi digitali non devono sostituirsi ai genitori in questo processo di apprendimento del controllo delle proprie reazioni emotive, perché sono strumenti del tutto inappropriati nel curare gli attacchi d’ira. In un’epoca in cui smartphone e tablet hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella vita di genitori e figli, diventa fondamentale promuovere un consumo digitale consapevole e responsabile per preservare la salute mentale e fisica dei nostri figli. Per aiutare i bambini a sviluppare una sana gestione delle emozioni è fondamentale che i genitori siano attivamente coinvolti nel loro processo di crescita emotiva. Questo non significa evitare situazioni frustranti, ma piuttosto insegnare ai bambini a riconoscere e gestire le loro emozioni in modo calmo e costruttivo.

A che età permettere il cellulare

Pedagogisti e psicologi dello sviluppo consigliano fortemente di non proporre un uso precoce del cellulare nella prima infanzia, almeno fino ai tre anni, età nella quale i piccoli dovrebbero essere impegnati nell’esplorazione del reale, nell’affinamento della coordinazione occhio - mano e della motricità fine e nel tessere relazioni con i coetanei e gli adulti di riferimento, senza correre il rischio di isolarsi. 

Alcune semplici regole

Un’ora al giorno di scoperta digitale può essere sufficiente fino ai sei anni (preferibilmente frazionata in 2 o più periodi di 20 -30 minuti l’uno) per esplorare in modo creativo ed educativo le risorse digitali adatte all’età. Durante l’età scolare stabiliamo un limite massimo di due ore al giorno per l’uso dei dispositivi digitali, lasciando il tempo al bambino di dedicarsi allo studio, allo sport e alla lettura. 
Per una buona notte di sonno è importante non usare i dispositivi digitali almeno nell’ora prima di andare a dormire, per garantire un riposo sereno e di qualità. Lo smartphone non è un calmante e bisogna insegnare ai bambini strategie alternative per gestire le emozioni, come il gioco all’aperto, la lettura o il disegno.

Dare il buon esempio

Dedichiamo i pasti e i momenti trascorsi in famiglia a conversazioni e attività condivise evitando l’uso di smartphone e tablet: il buon esempio deve venire anche dagli adulti! In un mondo ideale lo smartphone andrebbe lasciato all’ingresso delle nostre case, come scarpe e cappotto.
Una celebre frase di Albert Einstein recita: «Se vuoi che i tuoi figli siano intelligenti, leggi loro delle fiabe. Se vuoi che siano più intelligenti leggi loro più fiabe». Ma non facciamo raccontare le favole ai nostri bambini da Alexa!