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8 Ottobre 2024

Il clima impazzito favorisce i mieli dell'est

L'esperienza della cooperativa sociale Il Pungiglione
Il clima impazzito favorisce i mieli dell'est
Il settore apistico italiano resiste, in balia dei cambiamenti climatici e della concorrenza di prodotti di scarsa qualità. Ecco perché è importante acquistare miele italiano.
«I cambiamenti climatici sono devastanti: le primavere iniziano troppo presto; le fioriture iniziano mentre le api non sono pronte; quando le bottinatrici escono a raccolta non ci sono più i fiori. Poi magari torna il freddo e diventa compito dell’apicoltore rifornire gli alveari». Stefano Fenucci, tecnico apistico e consigliere dell’Aapi (Associazione Apicoltori Professionisti Italiani), racconta le difficoltà che l’intero comparto continua ad affrontare. «Il prezzo dei mieli esteri, provenienti dall’Asia o dall’Est Europa e che invadono gli scaffali dei nostri supermercati, per noi è irraggiungibile», continua Fenucci. Nel 46% dei casi esaminati dall’ufficio europeo Olaf (report 2023), questi mieli sono risultati contraffatti o mescolati con sciroppi.
L’incidenza dei cambiamenti climatici sulla produzione di miele italiano può essere misurata dai periodici shock di cui è vittima il mercato, che può arrivarne a registrare annate con 23 mila tonnellate di miele prodotto (dato confermato nel 2022 e nel 2023), ma che ha raggiunto le 10 mila tonnellate nel 2000, e poi di nuovo 14 mila nel 2017 e 12 mila nel 2021. 

Non solo clima. I calabroni asiatici

Alla conquista d’Italia ci sono anche le vespe velutine (“calabroni asiatici”), insetti invasivi provenienti dal Sud-Est asiatico e che mangiano le api. Fenucci le conosce bene: «Si appostano fuori dall’alveare; le api per paura smettono di uscire e gli alveari si indeboliscono fino a morire. Stiamo sperimentando tecniche di contrasto, ma gli apicoltori non possono essere lasciati soli».
I produttori di miele risparmiano sui costi. Fra i loro fornitori, Bartolomeo Barberis è Presidente della cooperativa Il Pungiglione: «Chiuderemo la nostra falegnameria, avviata nel 1997 e che produceva arnie di qualità. Ormai i produttori di miele scelgono arnie più economiche, provenienti da Bulgaria e Romania. Sposteremo le risorse nei laboratori di apicoltura rivolti alle scuole e nella mieleria biologica». Anche il Pungiglione invasetta miele, con un posizionamento sull’alta qualità con marchio Dop, e rivende per il restante 85% miele esclusivamente italiano. «Il mercato ci ha riconosciuto come realtà di valore e accusiamo molto meno le crisi».

Il Pungiglione. Solo miele italiano

Tra i verdi colli della Lunigiana in Toscana sorge Il Pungiglione - Villaggio dell’accoglienza, cooperativa sociale di tipo B fondata nel 2000, che impiega una trentina di dipendenti (il 30% con fragilità sociali) nelle attività collegate all’apicoltura e alla fattoria didattica. Nel villaggio anche una Comunità educante per i carcerati e un Sai per l’accoglienza di persone richiedenti asilo. «Ogni giorno siamo una cinquantina di persone a pranzo insieme; le attività della cooperativa sono al servizio dell’accoglienza», spiega Marco Pellegrini, responsabile delle risorse umane. Per acquisti: ilpungiglione.org