Il film ispirato alle case famiglia di don Benzi arriva a New York e vince il premio per la miglior colonna sonora
Un grande riconoscimento per il film Solo cose belle: il film è stato premiato per la migliore colonna sonora al Brooklyn Film Festival.
La statuetta è stata consegnata direttamente al regista Kristian Gianfreda, presente a New York. La colonna sonora del lungometraggio è firmata dal gruppo Bevano Est.
Il tema dell’ottava edizione del Brooklyn Festival era “Gathering” (raduno), inteso come celebrazione di quei registi che pensano fuori dagli schemi e che si cimentano a raccontare le realtà più difficili. Il Festival è nato 22 anni fa e quest’anno ha raggiunto dei numeri record, ben 133 film tra lungometraggi e cortometraggi e un misto di commedie e documentari.
Bevano Est: la loro musica è stata premiata
Bevano Est si forma nel 1991 all’interno della scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli come progetto di studio della musica popolare condotto dal maestro Riccardo Tesi. Da subito l’attenzione viene rivolta ad una musica della tradizione ampia e trasversale senza porsi il problema di una riproposizione filologica e specifica di un’area. Nasce cosi un metodo di lavoro che osa accostamenti di melodie e di ritmi in una fusione di generi che crea uno stile originale e riconoscibile.
L’incontro con Hector Ulisses Passarella, porta all’interno del gruppo l’interesse per la cultura del Tango, oltre all’approfondimento dell’armonia, dell’interpretazione e soprattutto dell’espressione musicale. Fanno parte dei 12 finalisti all’edizione ‘92 di Arezzo Wave, partecipano per due anni consecutivi al Folkest in Friuli. Incidono nel ‘93 il loro primo cd Gradisca con una formazione di 8 elementi. Partecipano nel ‘94 al lavoro discografico in omaggio a Fabrizio De Andrè Canti Randagidove un gruppo di artisti folk come Peppe Barra, i Baraban, la Ciapa Rusa, Tesi-Vaillant, Elena Ledda & Sonos grazie all’uso delle varie lingue minori e degli strumenti della tradizione popolare, offrono una appassionata rilettura di alcune delle più significative composizioni del cantautore genovese. Nascono rapporti con il teatro dove il gruppo è chiamato a comporre, arrangiare ed eseguire dal vivo musiche di spettacoli, tra i quali Fuoco Centrale, Cattura del soffio del Teatro Valdoca, Materia cani randagi di Masque Teatro, El con Veronica Mellis. Realizzano le colonne sonore per il film di Giuseppe Bertolucci Il dolce rumore della vita e per il documentario Segni Particolari, presentati al Festival del Cinema di Venezia e la loro musica è stata inserita in Cento Chiodi e Terra Madre di Ermanno Olmi.
Abbiamo intervistato Stefano Delvecchio, la voce dei Bevano. Della band fanno parte anche Davide Castiglia e Giampiero Cignani.
Il premio al festival di Brooklyn è un bel riconoscimento: come vivete questa cosa? Dalla musica popolare della Romagna alla grande mela: qual è il percorso?
«La viviamo con molta serenità, chiaramente ci fa molto piacere che la nostra musica sia stata apprezzata, noi siamo semplici ed amiamo quello che facciamo, ci mettiamo passione e siamo convinti della nostra proposta musicale perché ci viene naturale. Il percorso: sono 30 anni di lavoro umile sulla musica popolare non esclusivamente Romagnola, ma molto trasversale, sicuramente è la “romagnolità” che mettiamo nella musica del mondo, vivisezionata e ricomposta attraverso le nostre sensibilità».
Come è nata la collaborazione con il film Solo cose bellee che esperienza è stata? Anche se non siete nuovi a colonne sonore...
«Ha fatto il nostro nome al regista Kristian Gianfreda, Barbara Abbondanza, una grande amica che ci conosce da tanto tempo ormai e che nel film fa il ruolo di Elvira. Ci siamo trovati subito bene, e ci è piaciuto all’istante il racconto per i temi trattati e abbiamo accettato. Già dalla prima bozza di sceneggiatura, abbiamo iniziato a scrivere brani immaginando il girato confrontandoci con la nostra emotività».
Bevano est è un'area di servizio sulla A14: che significato ha questo nome?
«Bevano Est è un’area di servizio sull’autostrada, un non-luogodove si sfiorano pezzi di mondo di ogni genere.
Bevano Est è un progetto musicale che nasce nel 1991. Una formazione di strumenti acustici che propone, con sottile ironia, una musica di propria composizione, sguaiata e delicata, che in teatro si siede scomposta, in osteria chiede ascolto e in piazza fa ballare. Una musica popolata.
Un suono che setaccia le cose del mondo, senza sudditanza, senza scrupolo filologico, mettendo in pratica l’idea che l’arte, ogni tipo di arte, non sia un’entità chiusa, ma il centro di innumerevoli relazioni.
Siate curiosi, e fatevi avanti».
Qual è la forza della vostra musica?
«La musica ha una magia sua, muove le sensibilità e fa vibrare i corpi nella loro interezza, mette in connessione gli imaginari, i più vari. La musica può far piangere ma non è mai triste. È la Musica espressa senza secondi fini ad essere forte, è una delle forme di comunicazione più completa. A noi umani esecutori non resta che metterci l’anima, amarla e restare umili».