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L'allarme climatico del 2024. Un anno da record per le temperature globali ed europee. Ecco i dati.
Nel 2015, 194 paesi firmavano l’Accordo di Parigi, impegnandosi a mantenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C e a fare ogni sforzo per contenerlo entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali (1850-1900). A distanza di dieci anni, i dati di Copernicus segnano un fallimento drammatico per il secondo obiettivo: il 2024 è stato il primo anno in cui l’aumento medio annuo delle temperature ha superato la soglia di 1,5°C rispetto alla media del periodo preindustriale.
Temperature globali in crescita
Secondo Copernicus, la temperatura media globale nel 2024 ha raggiunto i 15,1°C, registrando un incremento di 1,6°C rispetto alla media preindustriale. Questo dato è superiore di 0,72°C rispetto alla media del periodo 1991-2020 e di 0,12°C rispetto al 2023, anno che fino ad allora deteneva il poco invidiabile record di anno più caldo della storia. Tuttavia, il dominio del 2023 è durato poco: ogni mese del 2024, con l'unica eccezione di luglio, ha segnato un aumento delle temperature superiore a 1,5°C rispetto alla media preindustriale. Nonostante luglio si sia fermato a +1,48°C, il giorno 22 di quel mese è passato alla storia come il più caldo mai registrato, con una temperatura media globale di 17,16°C.
L’Europa e un nuovo record
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato anche per l'Europa. La temperatura media del continente ha toccato i 10,69°C, superando di 1,47°C la media del periodo 1991-2020 e battendo il precedente record del 2020, che aveva segnato un aumento di 0,28°C rispetto allo stesso periodo di riferimento.
Particolarmente significative sono state le anomalie climatiche durante la primavera e l’estate. Tra marzo e maggio, la temperatura media stagionale è stata superiore di 1,5°C rispetto alla media 1991-2020. Ancora più marcata l’anomalia estiva: tra giugno e agosto, le temperature hanno superato la media di riferimento di 1,54°C, facendo di queste stagioni le più calde mai registrate in Europa.
L’Italia e le sue anomalie
Sebbene il report di Copernicus non fornisca dati specifici per ogni paese, l’analisi delle anomalie della temperatura media rilevate a 2 metri dal suolo offre un quadro chiaro per l’Italia. Non esistono aree del Paese che abbiano registrato una temperatura media annua inferiore alla media del periodo 1991-2020. L’incremento delle temperature varia tra 0,13°C e 2,38°C.
Le zone con i minori incrementi corrispondono alle pianure del basso Piemonte e dell'Emilia Romagna. Al contrario, gli aumenti più significativi si sono concentrati sulle Alpi, in particolare lungo i confini con Svizzera e Francia, e nelle aree montane di Lazio e Calabria. Qui, la temperatura media del 2024 ha registrato le variazioni più marcate rispetto alla media del periodo 1991-2020.
Un futuro sempre più caldo
I dati del 2024 sono un richiamo urgente all’azione. Nonostante ciò non significhi che il mondo abbia superato stabilmente la soglia di 1,5°C, il fatto che questa sia stata oltrepassata per un intero anno rappresenta un campanello d’allarme di portata enorme. Come sottolinea Carlo Buontempo, direttore del servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus, «tutti i dati sulla temperatura globale prodotti a livello internazionale mostrano che il 2024 è stato l’anno più caldo dall’inizio delle registrazioni nel 1850. L’umanità è responsabile del proprio destino, ma il modo in cui rispondiamo alla sfida climatica deve basarsi sull’evidenza. Il futuro è nelle nostre mani: un’azione rapida e decisa può ancora modificare la traiettoria del nostro clima futuro».
È quindi imprescindibile che i governi di tutto il mondo agiscano immediatamente per ridurre i fattori che alimentano il riscaldamento climatico, primo fra tutti l’uso di combustibili fossili. Ogni momento perso ci avvicina ulteriormente a un punto di non ritorno.