La Comunità Papa Giovanni XXIII augura un lieto inizio di Ramadan ai fedeli musulmani, perché ogni comunità religiosa oggi possa dedicarsi alla preghiera e alla riflessione sulla pace. Approfondiamo le origini e i significati di questo periodo dedicato alla preghiera e alla meditazione
In un mondo sempre più globalizzato, dove le persone di diverse tradizioni religiose vivono spesso fianco a fianco, l'interreligiosità svolge un ruolo importante nel
costruire ponti di rispetto e
collaborazione tra le comunità. Oggi più che mai, quando le guerre affliggono molti popoli, dobbiamo impegnarci a costruire un dialogo di pace e comprendere chi ci è vicino.
Oggi ha inizio il mese del Ramadan e la Comunità Papa Giovanni XXIII vuole augurare ad ogni musulmano Ramadan Mubarak (un Ramadan benedetto) con un messaggio diffuso nelle varie zone del mondo in cui è presente, in italiano, francese, inglese, arabo e bengalese.
Cari fratelli e sorelle musulmani la Comunità Papa Giovanni XXIII desidera augurarvi buon cammino di Ramadan. Quest’anno il mese sacro precede di qualche giorno il tempo di Quaresima. In questo periodo siamo tutti chiamati a rendere più profonda la relazione con Dio. La preghiera, la riflessione e il digiuno rafforzino in noi la speranza e il coraggio. La speranza di poter vivere in un mondo senza più guerre, perché la Pace è la Sua volontà. Il coraggio di fare tutto ciò che possiamo per costruire la Pace. Sia un tempo in cui riscopriamo che essere figli di Dio significa essere fratelli che lavorano insieme per un mondo migliore.
Comprendiamo il Ramadan, cosa vuol dire e quando avviene?
Il
Ramadan è il nono mese del calendario islamico ed è il mese sacro del digiuno e della purificazione dai peccati. La parola significa “
grande calore” perché in antichità il mese cadeva nella stagione estiva.
Perché ora inizia a marzo? Il Ramadan non inizia sempre nello stesso momento e per capirne il motivo è necessario comprendere il calendario islamico.
Il Calendario islamico inizia con l’Egira, ovvero la migrazione del Profeta
Maometto dalla Mecca a Medina nel
622 d.C. Si tratta di un calendario lunare, cioè
diviso in 12 mesi legati alle fasi lunari, perciò dura circa 11 giorni in meno del calendario gregoriano, che è solare.
Il capodanno islamico non avviene ogni anno nella stessa data (nel 2023 è stato il 19 luglio) e ugualmente l’arrivo del Ramadan si sposta in continuazione.
Ognuno dei 12 mesi è intrecciato a significati religiosi, come il 12° mese Dhū al-Qaʿda che è dedicato al pellegrinaggio alla Mecca. Il Mese del Ramadan è il nono, mentre i due precedenti sono dedicati alla sua preparazione: il 7° mese, Rajab, per la preparazione al Ramadan e l’8° mese, Shaʿbān, dedicato alla preghiera.
Il nono mese è il più sacro perché è quello in cui, secondo la tradizione, Maometto ha ricevuto la rivelazione del Corano.
Perché il digiuno? Quali sono le regole?
Essendo i mesi connessi all’osservazione della luna, la durata del Ramadan può variare dai 29 ai 30 giorni. Durante questo periodo, i credenti digiunano dall'alba al tramonto, astenendosi da cibo, bevande, fumo e rapporti sessuali.
Il digiuno è considerato un atto di devozione e disciplina spirituale, volto ad avvicinarsi a Dio, sviluppare l'autocontrollo e comprendere meglio la condizione dei meno fortunati. È un
periodo dedicato alla preghiera e alla meditazione.
E mangiate e bevete fino a quando non si distingua il filo bianco dell’alba dal filo nero della notte. Poi completate il digiuno fino alla notte. Sura Al-Baqara, 2:187.
Quando giunge il tramonto i musulmani interrompono il loro
digiuno con il pasto chiamato
Iftar. Inizia spesso con un atto tradizionale: molti consumano
datteri e bevono
acqua, seguendo un esempio del Profeta Maometto. Dopo, possono mangiare una varietà di piatti, che variano a seconda della cultura locale. In molte famiglie, l'Iftar è un momento di ritrovo comunitario, dove si condivide il pasto con familiari, amici e vicini.
Nonostante il digiuno sia fondamentale per questa tradizione, l’
Islam prevede delle eccezioni per chi non può farlo a causa di determinate condizioni. Si tratta di bambini prima della pubertà, i malati e gli anziani indeboliti dall’età (entrambi sono però tenuti a fare donazioni di cibo,
fidya), le donne incinte, post-parto o che hanno il ciclo mestruale e infine chi è in viaggio per lunghe distanze, che può saltare o recuperare successivamente il digiuno.
Anche se il Ramadan è soprattutto noto per il
digiuno (Sawm), gli obblighi da seguire sono in totale 5 e vengono chiamati
Cinque Pilastri dell’Islam, ovvero i doveri fondamentali della fede. Oltre al Sawm, c’è la testimonianza di fede (Shahada), la preghiera cinque volte al giorno (Salah), le donazioni ai bisognosi (Zakat) e il pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) che sarebbe obbligatorio almeno una volta nella vita, per coloro che hanno i mezzi per farlo.