Le cause principali della presbiacusia sono il normale processo di invecchiamento, l’esposizione a rumori forti, l’ipertensione arteriosa, il diabete, le vasculopatie e gli effetti collaterali negativi che hanno alcuni farmaci, come i diuretici, alcuni tipi di antibiotici e gli antinfiammatori. Studi recenti hanno confermato che nei soggetti con diminuzione delle capacità uditive vi sia una marcata e più veloce perdita di tessuto cerebrale “nobile”, la corteccia cerebrale, rispetto ai soggetti che ci sentono bene. Colpite sono non solo le zone cerebrali deputate a riconoscere i suoni, ma anche quelle responsabili della memoria e dell’attenzione, con compromissione delle abilità cognitive tra cui la capacità di concentrazione, di pianificazione della giornata e di progettazione del futuro. La depressione e la malattia di Alzheimer trovano un terreno favorevole per svilupparsi.
Per tutti questi motivi quando si ha la sensazione di sentirci di meno - e non come spesso accade dopo mesi o addirittura anni - bisogna sottoporsi a una visita otorinolaringoiatrica. Il medico specialista potrà così indagare le cause e l’entità della ipoacusia ed eventualmente prescrivere le protesi acustiche che sono molto costose (dai 2 ai 3mila euro l’una), ma che correggono in modo mirato ed efficace le frequenze interessate dal calo dell’udito. L’OMS è impegnata attivamente nell’accrescere la consapevolezza dei problemi della sordità, nel sollecitare i paesi ad attuare programmi di prevenzione, nel costruire relazioni commerciali per fornire apparecchi acustici a costi sostenibili, nel diffondere linee guida per ridurre le principali cause di compromissione dell’udito.
Secondo gli ultimi dati dell’OMS, il 50% delle persone fra i 12 e i 35 anni, ovvero un numero assai elevato di giovani, rischia danni all’udito a causa della prolungata esposizione a suoni forti, compresa la musica ascoltata in cuffia o in discoteca. I ragazzi credono che poche ore di musica a volume alto in discoteca siano innocue, ma si sbagliano! Spesso quando escono dal locale lamentano un fischio continuo nell’orecchio che nella maggior parte dei casi si risolve dopo poco, ma a volte persiste per più di 24 ore ed è un segnale indicativo di un vero e proprio trauma acustico che può arrivare a compromettere le capacità uditive del soggetto.