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26 Novembre 2024

L'Africa salvata dagli africani

Dal Burundi partono come missionari per il Camerun
L'Africa salvata dagli africani
Il 21 novembre, Sixte e Nazaire, due membri della Comunità Papa Giovanni XXIII originari del Burundi, hanno ricevuto il mandato missionario per supportare le attività con i carcerati in Camerun, segnando un passo significativo nel rafforzamento delle missioni africane
«Salvare l’Africa con l’Africa», diceva san Daniele Comboni. Il sogno e la profezia del fondatore dei Comboniani si realizza anche nella Comunità di don Benzi. Infatti lo scorso 21 novembre due burundesi hanno ricevuto il mandato missionario per andare a sostenere le attività con i carcerati in Camerun. È stato proprio Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ad inviare in missione Sixte Nduwarugira e Nazaire Baragasika, due membri Apg23 originari del Burundi. Fadda si trovava ad Arusha, Tanzania, per incontrare i membri Apg23 della zona East Africa, che comprende Burundi, Kenya, Camerun e Tanzania. Una giornata intensa trascorsa insieme anche con lo scopo di indicare il nuovo responsabile di zona, che guiderà per i prossimi 3 anni i membri, i progetti e le attività della Apg23 in questa parte del continente africano.
 
Nell’immaginario collettivo il missionario è un sacerdote o un religioso europeo che va nei Paesi del Sud del mondo per annunciare il Vangelo. Questa immagine, se era vera nel XIX secolo, è andata pian piano cambiando: «Quelle Chiese nel sud del mondo che prima ricevevano i missionari europei, sono quelle che oggi inviano evangelizzatori in occidente» spiega Pierpaolo Flesia, diacono permanente, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e vice-presidente della ONG Condivisione fra i Popoli, che vive in Olanda con la moglie e i figli. «L’Olanda era il Paese con più missionari al mondo rispetto al numero degli abitanti, oggi invece i missionari dall’Asia e dall’Africa vengono ad aiutarci nelle nostre comunità cristiane».

East Africa con Fadda
I membri Apg23 della zona East Africa incontrano Matteo Fadda nell'incontro ad Arusha, Tanzania, a novembre 2024

 
La parola «missionario» infatti deriva dal latino e significa inviato: «Missionario è chi lascia la propria terra per andare ad annunciare Gesù con la propria vita» continua Pierpaolo. «Come Comunità siamo entrati in una fase in cui i nostri missionari italiani stanno rientrando in Italia. Come continuare le attività che abbiamo iniziato nelle nostre missioni? Con uno scambio interno. In Burundi, Paese in cui la Apg23 è presente dal 2012, molte persone hanno scelto la vocazione iniziata da don Oreste. Quindi perché non proporre ad alcuni di loro di andare in altri Paesi?»
 
Chi sono dunque questi novelli missionari? 
Nazaire, nato nel 1961, è un infermiere in pensione, sposato e padre di figli naturali e adottati. Si presenta così: «Dal 2016 sono membro della Comunità Papa Giovanni XXIII in Burundi. Ho iniziato il periodo di verifica vocazionale nel 2012. In quel periodo abbiamo accolto durante le vacanze scolastiche i bambini della Casa Kaze Yezu di Bujumbura. È stato come uno stage. Infatti, nel 2023 è iniziato il progetto Gitaramuka, presso la popolazione dei Pigmei, dove gli altri volontari fanno una visita al mese, seguita dalla distribuzione di prodotti alimentari. Qualche mese fa, don Mario Zacchini (attuale responsabile di zona East Africa, ndr), con l'aiuto del diacono Pierpaolo, mi ha chiesto di andare in missione in Camerun per sostituire Vénérand, un membro burundese che attualmente vive in Camerun. Per la missione sarei stato con Sixte, che era già in missione in Kenya. Quando mi è stato comunicato questo incarico, all'inizio avevo paura, perché era la prima volta che lasciavo il mio Paese per andare a vivere in un altro. Ma a poco a poco, con la preghiera e naturalmente con il sostegno morale di don Mario e del diacono Pierpaolo, ho trovato la mia forza interiore e mi sono detto che è l'obbedienza a guidarmi. Per il momento, mi impegno a lavorare sodo per poter aiutare la nostra povera gente in Camerun».
Sixte ha 34 anni ed è missionario in Kenya dal 2021, dove viveva a Baba Yetu, una realtà di pronta accoglienza a Soweto. Ora gli è stato chiesto di andare in Camerun per 2 mesi e lui ha accettato. Poi probabilmente rientrerà in Burundi.

mandato missionario
Sixte e Nazaire, membri burundesi Apg23, ricevono il mandato missionario da Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII


La cosa incoraggiante è che Sixte e Nazaire non sono i primi missionari africani in Africa: già da alcuni anni Isaac e altri 4 burundesi hanno scelto di vivere la vocazione in Kenya; Vénérand, sempre burundese, condivide la sua vita già da 3 anni nelle case per ex carcerati in Camerun; Violet, burundese missionaria in Tanzania da più di 3 anni, vive nella casa famiglia di Iringa, insieme a Enrica Marcantognini, marchigiana, prima missionaria in Kenya e ora in Tanzania. 
 
Sixte e Nazaire andranno quindi in Camerun per sostenere le attività nelle 2 case di accoglienza per ex detenuti, soprattutto minori. Tutte le settimane c'è un gruppo di volontari che va a visitare i detenuti in alcuni carceri del territorio. I detenuti ricevono un invito per quando usciranno, una proposta di rinascita, che comprende anche una formazione scolastica per i più piccoli. 
 
Di sicuro don Benzi, dal Paradiso, li accompagnerà nel loro percorso e nel frattempo non smetterà di mettere “strane e pazze idee” anche ad altri membri della Comunità, dicendo: «Le cose belle prima si fanno e poi si pensano!».