Dal 10 al 14 marzo 2025, rappresentanti dei Governi ed istituzioni da tutto il mondo si riuniscono a Vienna per riportare sotto i riflettori il problema del commercio e abuso di sostanze stupefacenti, ecco alcuni degli interventi più interessanti del primo giorno di Commissione.
È iniziata a Vienna la 68ª sessione della
Commissione sugli Stupefacenti (CND) il 10 marzo 2025 e durerà fino al 14 marzo. Si tratta dell'organo centrale delle Nazioni Unite responsabile della supervisione delle
politiche in materia di controllo delle droghe stupefacenti, per combatterne il traffico illecito e l’abuso a livello mondiale. Durante questa sessione la Commissione esaminerà il rapporto del Direttore Esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (
UNODC), che esporrà i principali punti strategici adottati e i progressi compiuti nell'attuazione degli obiettivi proposti nella Strategia UNODC 2021-2025, tra cui la lotta alla criminalità organizzata ed il mercato illecito di droghe. Inoltre, l’OMS affronterà anche il discorso sui cambiamenti nel controllo delle sostanze, con un continuo cambiamento delle sostanze narcotiche e
le nuove emergenze come quella del Fentanyl. Grande importanza avrà anche il rafforzamento della collaborazione internazionale, tra Governi, Istituzioni e organizzazioni per affrontare le sfide legate alle nuove sostanze psicoattive e ai nuovi precursori chimici.
L'intervento di Alfredo Mantovano
Durante il primo giorno di incontri, 10 marzo, il
segretario del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano è intervenuto confermando l’impegno dell’Italia in questa lotta, ma anche offrendo
spunti sulle nuove strategie utilizzate nel narcotraffico per lo scambio di denaro, come valute virtuali, grandi quantità di oro, la creazione di “società di comodo”, evidenziando «il ruolo delle nuove tecnologie, in particolare quelle digitali». Mantovani ritiene che sono necessari dei cambiamenti nei metodi investigativi «È necessario un salto di qualità» afferma ed
è necessario un intervento che agisce sulla società intera.
La lotta contro le droghe – tutte le droghe – deve partire dalla convinzione che non possiamo rimanere in silenzio di fronte al "nulla" da cui centinaia di migliaia di giovani cercano di fuggire con le droghe, e alla negazione del bisogno di speranza e di senso che caratterizza ogni vita umana.
A.Mantovano
UNDODC: le nuove emergenze e la mancanza di fondi
Rilevante è l’emergenza del Fentanyl nel Nord America, che più volte viene citata negli interventi degli esperti. Uno di questi è intervento della
direttrice esecutiva dell’UNODC, Ghada Waly, che espone i nuovi dati sull’emergenza del mercato ed abuso di droghe: «Oggi, il mercato della droga illecita sta diventando sempre più imprevedibile, guidato dall’impatto delle droghe sintetiche. Ad oggi,
sono state segnalate all'UNODC più di 1.300 nuove sostanze psicoattive.» Waly continua poi affermando che «
Solo 1 persona su 11 ha accesso a una qualche forma di trattamento» sottolineando i limiti del sistema di supporto per le persone che soffrono per la dipendenza da sostanze. Inoltre, viene evidenziata un’altra emergenza: la tendenza dei Governi a chiudersi rinunciando alla collaborazione, oltre che lad investire in altri settori. «Con cambiamenti significativi e riduzioni degli impegni dei donatori, e con la possibilità di ulteriori tagli,
gran parte del lavoro dell’UNODC rischia di essere ridimensionato» esprime con preoccupazione la direttrice Waly.
Il caso della Bolivia, lì «la foglia di coca è sacra»
Ma ci sono anche interventi che vogliono sottolineare altri tipi di necessità e che invitano ad adottare uno sguardo più specifico. Si tratta, ad esempio, delle dichiarazioni del
vicepresidente dello Stato di Bolivia, David Choquehuanca Céspedes.
Meo Barberis, rappresentante della Comunità Papa Giovanni XXIII presso le istituzioni italiane e presso la sede ONU di Vienna nel campo delle dipendenze, ci riporta il contenuto dell’intervento del vicepresidente. Barberis riporta: «
Ha condannato i sessant'anni di politica delle Nazioni Unite contro la foglia di coca; distinguendo in maniera molto chiara la coltivazione e l'uso della foglia di coca dai suoi derivati, quali la pasta base che rappresentano senz'altro un grave problema che va combattuto in maniera ferma. La sacra foglia di coca, come lo stesso l’ha definita, è il grande dono della madre terra al popolo andino e amazzonico che ha permesso a questi popoli di sopravvivere in un contesto naturale molto duro e molto difficile. L'utilizzo della foglia di coca da secoli, anzi da millenni è motivato da obbiettivi di carattere religioso, culturale, medicinale, alimentare. In tal senso, devono essere modificate le normative previste dalle tre convenzioni internazionali in vigore.»
Oggi e nei prossimi giorni, seguiranno nuovi interventi ed aggiornamenti sul tema e sulle evoluzioni della Commissione, che seguiremmo grazie alle presenza di Meo Barberis.