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24 Marzo 2025
Ultima modifica: 24 Marzo 2025 ore 09:35

La Giornata dei Missionari Martiri: Testimonianza di fede e coraggio

Altri 13 missionari martiri nello scorso anno, anche in Europa
La Giornata dei Missionari Martiri: Testimonianza di fede e coraggio
La Giornata del Missionari Martiri ricorda coloro che per la fede e per la missione cristiana hanno sacrificato la loro vita. In tutti i continenti, religiosi e laici impegnati nelle attività pastorali continuano ad essere vittime di violenza. Oggi ricordiamo coloro che lo scorso anno hanno perso la vita, divenendo simbolo di fede e coraggio.
Il 24 marzo di ogni anno, la Chiesa celebra la Giornata dei Missionari Martiri, un giorno di preghiera e memoria dedicata a coloro che hanno sacrificato la propria vita per il Vangelo. L'evento, giunto alla sua 32ª edizione nel 2024, trae origine dalla commemorazione di Sant’Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador assassinato nel 1980 mentre celebrava la Messa.
Papa Francesco, nel 2015, commemora il Santo dicendo che il martire «non è qualcuno relegato nel passato, una bella immagine che adorna le nostre chiese e ricordiamo con nostalgia».
Per cui, questa Giornata ci invita a non dimenticare questi testimoni e a raccogliere il loro esempio di fede e dedizione. Come diceva Romero: «Se mi uccideranno, risorgerò nel mio popolo». La figura dei martiri, oggi come ieri, continua a essere d’ispirazione per i cristiani e simbolo di una Chiesa viva nel mondo. L’edizione del 2024 ha come tema “Un cuore che arde”, ispirato al brano evangelico dei discepoli di Emmaus. La testimonianza dei martiri accende la fiamma della fede in chi resta, spingendo la Chiesa a rinnovare il suo impegno missionario.

Missionari Uccisi: i numeri dei martiri di oggi

Dal 2000 al 2023, sono 608 i missionari e operatori pastorali uccisi nel mondo. Papa Francesco, nella festa di Santo Stefano nel 2023, ha sottolineato il loro valore: «il seme del loro sacrificio continua a germogliare». Oggi vengono considerati martiri coloro che sono morti in modo violento mentre erano coinvolti in attività ecclesiali e pastorali, senza per forza prevedere il movente di odio verso la fede.
Secondo il report dell’Agenzia Fides, nel 2024 sono stati uccisi 13 missionari cattolici (riporta VaticanNews), tra cui 8 sacerdoti e 5 laici. Africa e America risultano ancora una volta i continenti più colpiti. In specifico in Sudafrica sono stati uccisi due sacerdoti, padre William Banda e padre Paul Tat Mothobi; mentre uno è morto in Camerun, padre Christophe Badjogou Komla. Due laici sono stati assassinati, il volontario 55enne Francois Kabore in Burkina Faso ed uno nella Repubblica Democratica del Congo, Tokoa Edmond Bahati. Per quanto riguarda le Americhe, in Colombia, Messico ed Ecuador sono stati assassinati tre preti e due laici in Brasile e nelle Honduras.
Anche in Europa ci sono stati degli omicidi violenti. In Spagna il frate francescano Juan Antonio Llorente è stato assassinato a Gilet, mentre in Polonia padre Lech Lachowicz è stato aggredito da un uomo con un’ascia.

Il Martirio di Oscar Romero: Una Vita per il Popolo

Oscar Arnulfo Romero nacque il 15 marzo 1917 a Ciudad Barrios, in El Salvador. Dopo gli studi a Roma, fu ordinato sacerdote nel 1942 e nel 1977 divenne arcivescovo della capitale, San Salvador. Scelse di vivere vicino ai malati terminali, incarnando un modello di Chiesa povera e vicina ai deboli. La sua storia è stata approfondita dall’autrice Viviana Viali, su Semprenews. Poche settimane prima di essere ucciso, affermò: «La persecuzione è la conseguenza della scelta di assumere il destino dei poveri. Quando la Chiesa si organizza e si unisce alle angosce dei deboli, subisce la stessa sorte di Cristo». Il 24 marzo 1980, un killer assoldato dal governo lo colpì a morte mentre celebrava l’Eucaristia.
Nel 2018, Papa Francesco lo ha proclamato santo, e la sua memoria liturgica è stata fissata proprio il 24 marzo, rendendo la sua testimonianza un simbolo di fede vissuta fino al martirio.