Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva deciso di devolvere il Premio Internazionale Paolo VI, ricevuto da Papa Francesco, agli sfollati aiutati dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Il bilancio finale dell'inondazione in Emilia Romagna parla di 17 persone uccise.
«Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di consegnare la somma legata al premio alla Comunità Giovanni XXIII nata in Romagna: alcune delle sue case di accoglienza sono state gravemente colpite giorni scorsi», aveva annunciato il Presidente Sergio Mattarella il 29 maggio 2023.
Era stato lo stesso Papa Francesco ad insignire il premio al Presidente.
Matteo Fadda, il Presidente dell'associazione di Don Benzi lo aveva ringraziato: «Una straordinaria provvidenza per i tanti poveri e le persone gravemente disabili che accogliamo e che ora sono sfollate. La Comunità Papa Giovanni XXIII a sua volta dirotterà a Caritas tutti gli aiuti dovessero arrivare in più del necessario».
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Volontari fra gli alluvionati in Emilia Romagna
E proprio Matteo Fadda ritirerà oggi alle 16 il premio. A Faenza (Ravenna) si terrà la cerimonia di consegna della somma da parte del presidente dell’Opera per l’Educazione Cristiana, Pier Paolo Camadini, e dal presidente dell’Istituto Paolo VI, don Angelo Maffeis.
Al termine della cerimonia i partecipanti visiteranno la sede di Albereto, frazione di Faenza (RA)della Comunità, che era stata gravemente danneggiata dalle alluvioni dello scorso maggio.
Cos'è il Premio Paolo VI
Il Premio Internazionale intitolato al Papa Paolo VI, bresciano, è promosso dall’Opera per l’Educazione Cristiana e dall’Istituto Paolo VI con sede a Concesio (BS). Il premio è stato conferito per la prima volta nel 1979; mette a disposizione del vincitore la somma di 100 mila euro e viene assegnato a persone o istituzioni "che, con i loro studi e le loro opere, hanno contribuito alla crescita del senso religioso nel mondo".
Come chiedere aiuto all'associazione di Don Benzi
Fin dalle primissime fasi dell'accoglienza la Comunità Papa Giovanni XXIII ha allestito a Forlì un centro di raccoltaper raccogliere generi di prima necessità per gli sfollati. Il referente Luca Bassi aveva lanciato un appello: «Ci servono guanti, carriole, secchi e stivali». Poi hanno iniziato ad arrivare materassi, elettrodomestici, vestiti in grande quantità.
Chiamate per portare aiuti hanno iniziato a fioccare da diverse parti d'Italia: «C'è una grandissima voglia di aiutare — spiegava in quei giorni Silvia Ferreira, prima coordinatrice per gli aiuti — e smistiamo le disponibilità fra la gente e le famiglie, dove c'è più bisogno».
L'associazione di Don Benzi continua a garantire la propria disponibilità per raggiungere soprattutto quanti restano ancora in grande difficoltà. Il riferimento è: 3473714108.
La visita di Mattarella in Emilia Romagna
Il 30 maggio il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha incontrato le autorità di una Romagna che provava a risorgere; a stringergli la mano c'erano decine di volontari e persone sfollate. Il Presidente ha espresso la sua vicinanza e solidarietà alle persone alluvionate con una visita al centro operativo della Protezione Civile di Forlì e al campo base dei soccorritori. Il Presidente si è recato poi a Cesena dove ha incontrato il sindaco e i rappresentanti delle categorie economiche e sociali. In seguito ha raggiunto Ravenna dove ha deposto una corona di fiori al cimitero in memoria delle vittime dell’alluvione.
Anche la Premier Meloni fra gli alluvionati
Il governo ha approvato a fine maggio il primo decreto di aiuti per le zone alluvionate, che prevedeva la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e contributivi fino al 31 agosto, con possibilità di pagare entro il 20 novembre senza sanzioni o interessi.
La premier Giorgia Meloni rientrò in anticipo dal G7 per visitare, il 21 maggio scorso, le popolazioni colpite dall'alluvione. Fra le prime promesse del Governo quella di stanziare 100 milioni di euro per garantire i soccorsi immediati alle popolazioni colpite. Queste risorse dotrebbero provenire dal fondo europeo di solidarietà, come suggerito dalla premier Giorgia Meloni durante il suo sopralluogo in alcuni comuni della regione, assicurando che a questo primo intervento sarebbero seguite altre misure per la ricostruzione e la ripresa delle attività produttive.
La casa famiglia evacuata a Rimini
Gianni Cavalli, con la moglie Rosa e i loro 9 figli accolti erano scappati via, ad aspettare che l'acqua si fermasse, accolti a 25km di distanza, dall'albergo Stella Maris gestito dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. La loro casa famiglia ospita anche la loro figlia naturale, di 28 anni, e diversi volontari; in tutto sono in 15. Ma si son dovuti tutti allontanare dalla via Tolemaide allagata. «Ci ha aiutato anche un ragazzo che tempo fa ha finito di scontare la pena in una casa protetta, con cui eravamo rimasti in contatto — racconta Gianni —. Ora si è sposato ed è venuto a spazzare via l'acqua da casa nostra, insieme ad un suo amico».
Poi il ritorno nella casa famiglia, ed è iniziata la conta dei danni.
Casa famiglia allagata a Rimini
Faenza, allagamento in città
Comunità Terapeutica allagata ad Albareto, Faenza
Casa Famiglia allagata a Rimini
Foto di Gianni Cavalli
Ben più grave per l'associazione di Don Benzi si è rivelata la situazione più a Nord. A Faenza (RA) era stata evacuata un'altra casa famiglia, con disabili molto gravi, che si era trovata il primo piano invaso dall'acqua. A Roncofreddo una casa famiglia si trovò isolata, così come il resto del paese: «Nella notte è franata la strada principale, tutte le strade sono chiuse. Ma stiamo bene, la luce elettrica c'è», aveva raccontato il papà Andrea Clerici.
Comunità terapeutica allagata a Faenza
Comunità terapeutica allagata a Faenza
La Comunità Terapeutica per persone impegnate nel cammino contro le dipendenze di Bagnile (FC), gestita dalla Papa Giovanni XXIII, è stata la realtà dell'associazione di Don Benzi che ha registrato più danni ed è stata evacuata di notte con l'elicottero.