Pittura, ricamo, uno spettacolo teatrale e altre forme artistiche per accrescere la sensibilità verso laltro, verso il suo modo di essere, la sua storia, le sue ricchezze e differenze. Un progetto di contatto con una community school africana realizzato alla scuola Don Oreste Benzi di Forlì.
Sabato 1° giugno alle ore 16 si inaugurerà, presso la
scuola “Don Oreste Benzi” di via dei Mille 1 a Forlì, la mostra conclusiva del progetto “Con più tatto, prego!”, sostenuto dalla Fondazione Marcegaglia e dal Comune di Forlì: sviluppare il senso del tatto, attraverso attività artistiche di vario genere (dal ricamo al lavoro a maglia alla pittura espressiva), contribuisce ad accrescere la sensibilità verso l’altro, verso il suo modo di essere, la sua storia, le sue ricchezze e differenze.
Guidati nei laboratori dalla docente
Gloria Salvatori, i bambini della scuola primaria hanno seguito un percorso artistico che ha permesso di realizzare opere dal notevole impatto emotivo: queste, insieme ad altri lavori, verranno esposte nella mostra aperta fino al 7 giugno.
Il progetto ha visto la messa in scena anche di uno spettacolo teatrale originale, in collaborazione con la cooperativa Domus Coop, tratto dai racconti di Oscar Wilde
“Il principe felice” e
“Il gigante egoista”.
Ha inoltre fatto instaurare un vero “con-tatto” con una community school africana gestita dalla Comunità Papa Giovanni XXIII - Condivisione fra i popoli a N’dola in Zambia, all’interno del progetto Cicetekel che significa "speranza".
La
Cicetekelo Community School è una scuola comunitaria pensata per il
recupero scolastico e l’accesso all’educazione primaria di circa
70 bambini e ragazzi dagli otto anni in su, che vengono preparati per l'
inserimento nelle scuole pubbliche governative a partire dalla quinta classe.
Il
progetto Cicetekelo è un modello d’intervento di breve, medio e lungo periodo che si occupa del recupero e del
reinserimento famigliare e sociale degli OVCs –
Orphans and Vulnerable Children - bambini e ragazzi che vivono situazioni di disagio e povertà nella città di Ndola e zone limitrofe, in Zambia. Nato nel
1997, oggi opera su due fronti: risponde all’
emergenza dei minori che conducono una vita di strada e cerca di
prevenire tale fenomeno agendo sui principali fattori di rischio sostenendo chi proviene da nuclei famigliari fortemente vulnerabili.
Il rapporto con le famiglie d'origine è fondamentale. Se la loro identità è sconosciuta si opera al fine di rintracciarle, altrimenti, se sono conosciute, se ne monitora regolarmente la situazione mediante visite domiciliari.
Attualmente il progetto
sostiene più di 300 bambini e giovani dagli 8 ai 22 anni di età (di entrambi i sessi), fornendo loro un
sostegno integrale: supporto nutrizionale, sanitario e psicosociale, attività educative, ricreative e sportive, opportunità di
promozione sociale tramite educazione
scolastica e Formazione
professionale e
alloggio nei casi di estrema necessità (i residenti sono oltre 70).
I bambini delle due scuole, Forlì - N'dola, hanno lavorato parallelamente, ognuno con materiali e forme tipiche del proprio paese. Poi via internet si sono collegati per mostrare le proprie opere e conoscersi reciprocamente.
All’inaugurazione sarà presente anche una maestra zambiana, che illustrerà i lavori dei bimbi portati da N’dola, esposti insieme a quelli della “Don Benzi”.
Le attività di inclusione della scuola “Don Oreste Benzi” hanno beneficiato del sostegno da parte della Diocesi di Forlì-Bertinoro, grazie ai contributi derivanti dalla scelta dei contribuenti di destinare l’8x1000 alla Chiesa Cattolica.