Come poter cogliere le sfaccettature del mondo adolescente senza risultare banali, evitando di cadere in generalizzazioni?
Ho chiesto ad alcuni adolescenti come si sentono in questa fase dello sviluppo e si sono descritti con alcuni concetti molto rappresentativi: «individualista, isolata, indipendente, senza obiettivi, insicuro, instabile, bisognosa di chiedere perdono per tutto, stanco, strana, difficile capirmi, non compresa, con coscienza sociale, sensibile, emozionato, felice». Questi alcuni interessanti concetti emersi che possono far nascere negli adulti il desiderio d’approfondire: chiedere e ascoltare come si sentono gli adolescenti, così diversi tra loro.
Allora ho chiesto ad alcuni adulti come vedono gli adolescenti e mi hanno risposto: «annoiati, individualisti, complessi e assorbiti da un mondo complesso, perduti, isolati, impauriti, ansiosi per un eccesso d’esposizione di sé, fragili, dipendenti, esigenti, soli, non hanno paura di niente e si buttano, provano il limite, vuoti, ossessionati dalla vita ostentata sui social, un crogiolo di contraddizioni, senza futuro facile, connessi ma scollegati tra di loro, disorientati, insoddisfatti, insicuri, sovraccarichi, con voglia di leggerezza e voglia di essere leggeri, intraprendenti, coraggiosi, creativi, elastici, liberi, capaci di interconnessioni, consapevoli».
Altri hanno espresso concetti più ampi che interpellano direttamente gli adulti. Ad esempio: «Consegnamo loro una terra arida, sfruttata fino all’osso, ma al tempo stesso poniamo sulle loro spalle grandi pressioni e aspettative per una rinascita». C’è chi li vede nel loro punto di forza: «Li consideriamo deboli steli facilmente calpestabili, ma penso siano molto più forti e capaci di quanto crediamo!». Un punto di vista particolare: «La cosa che noto negli adolescenti è il bisogno di essere ascoltati, considerati e presi sul serio».
Il concetto di “bisogno” può aiutare nella lettura di questa importante fase della crescita: si conoscono quali sono i bisogni profondi degli adolescenti che sottendono le loro richieste, i loro comportamenti? Capire i bisogni ha a che fare con il saper prendersi cura dell’altro: osservare, ascoltare, essere accanto, dare un nome a quello che provano, aiutare a rielaborare le esperienze vissute. Capire i propri bisogni significa saper prendersi cura di sé: ascoltarsi cercando di capire quale bisogno soddisfatto o meno sta dietro un conflitto, una situazione, un’emozione.
Adolescenti e adulti poco sintonizzati, così diversi che a volte non sembrano avere punti di contatto. Adulti che fanno fatica a leggere i veloci cambiamenti, non vedono somiglianze rispetto all’adolescenza che loro stessi hanno vissuto e per questo a volte non sembrano avere sufficienti chiavi di lettura. Adolescenti ed adulti, ciascuno con i propri bisogni che spesso si scontrano fino ad arrivare al conflitto. Conoscere, riconoscere, prendere coscienza dei bisogni profondi dell’altro e dei propri è il primo passo verso la comprensione reciproca e la riconciliazione.
Difficile generalizzare, ciascun adulto ed adolescente ha i suoi bisogni, non ci sono ricette preconfezionate se non il mettersi in gioco in una relazione autentica dove c’è interesse per l’altro, andando oltre le apparenze. Riconoscere i bisogni come primo passo che smuove il “desiderio” di andare verso l’altro, trovare un punto di mediazione, d’incontro, trovare una soluzione nonviolenta al conflitto, creativa, capace di generare una relazione nuova. L’adolescente si trova nella fase in cui ha ancora bisogno di regole, di confini chiari; se tutto è lecito e concesso non c’è “trasgressione”, non c’è desiderio, non c’è creatività e non c’è negoziazione della regola tra adolescente e adulto, esigenza relazionale molto importante. L’adolescente ha bisogno di confrontarsi con il mondo fuori dalle mura domestiche ma al tempo stesso ha la necessità di ritornare a casa e trovare riparo, persone disponibili ad ascoltare le sue esperienze di vita, sentendo che l’adulto è realmente interessato.
Un genitore che ho interpellato ha definito l’adolescente come «un piccolo germoglio in un campo arido, bombardato di negatività, negligenze, materialismo e pessimismo» evidenziando la necessità di riempire questa importante fase dello sviluppo anche con aspettative positive per evitare che la negatività inevitabilmente ricada su di loro. Iniziare dal desiderio di comprendere, andando oltre le generalizzazioni, al fine di rileggere questa fase dello sviluppo in quanto tale, non come qualcosa troppo complessa per essere compresa.
Un’equipe di psicologi e psicoterapeuti della Comunità Papa Giovanni XXIII ha aperto da poco il servizio di psicologia online “Psico online Community” con l’obiettivo di rispondere ai diversi bisogni di adulti, coppie, genitori, giovani e adolescenti in Italia e all’estero, promuovendo il benessere.
Per informazioni: mail psico.online@apg23.org o whatsapp al numero +39 3426295100.