Caro Tiziano, la tua mail mi suscita riflessioni differenti. È giusto adattarsi alle richieste della moglie? Fino a che punto? E poi, nelle nostre azioni di coppia ci deve essere una sorta di “pareggio di bilancio”?
Sono due aspetti differenti che si compenetrano. Riguardo al primo aspetto, più che chiedersi se tua moglie abbia fatto bene a forzarti ad una condotta più compatibile con una famiglia con figli piccoli, penso sia opportuno che tu ti chieda quali sono i rapporti di forza. Perché – ad esempio – tu l’abbia vissuta come una forzatura e perché invece non ne abbia preso semplicemente atto. Non è un dettaglio indifferente. Certo, cambiare abitudini è sempre un po’ fastidioso, ma averti fatto notare che la responsabilità di cura dei vostri figli necessitava di una tua maggiore presenza mi sembra lecito. Invece nelle tue parole c’è un po’ di rancoroso che mi fa pensare ad una forzatura eccessiva, che ti brucia ancora.
Ecco il desiderio di “pareggiare i conti” che ci porta alla seconda riflessione. Lì invece mi sento di dirti che ti capisco e che un po’ di ragione ce l’hai, ma la stai esprimendo in maniera – perdonami – ce un po’ infantile. I figli sono cresciuti, le esigenze di cura sono cambiate, e anche il vostro rapporto è chiamato a maturare.
Non si tratta di ribattere “colpo su colpo” (esce lei 2 ore e allora ho diritto a 2 ore anche io!) ma di capire quali sono ora le tue esigenze e farle presenti da persona matura, che sa valutare i bisogni propri, quelli della propria famiglie e – perché no – quelle della coppia. Ma… uscire insieme? Mi farei qualche domanda anche su questo! Buon cammino!