Se si continua ad investire sulla guerra, non si arriverà mai alla pace. Per questo non basta parlare di pace ma occorre fare una scelta strategica, organizzandola con una precisa scelta di governo. Un libro spiega come fare.
In passato avevamo il Ministero della Guerra, poi si è passati al Ministero della Difesa. Oggi questo non basta più. Nessuna guerra è solo di difesa, ogni conflitto estende la “guerra mondiale a pezzi” di cui parla Papa Francesco, e il rischio di arrivare ad un punto di non ritorno è sempre più vicino. «L’uomo ha sempre organizzato la guerra, è arrivata l’ora di organizzare la pace» diceva don Oreste Benzi. Attorno a questa idea è nata una Campagna che promuove un nuovo Ministero, quello della Pace, per dare strumenti e una architettura politica ad una parola, pace, che va messa al centro delle scelte di governo.
Chi sostiene il Ministero della Pace
Don Benzi lanciò per la prima volta l'idea di un Ministero della Pace trent'anni fa, nel 1994, scrivendo una "Lettera aperta al Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi" appena nominato. Sembrava un’idea utopistica, una provocazione, invece la proposta venne ripresa e rilanciata successivamente in varie occasioni, fino a diventare un progetto articolato, e sono in molti oggi a sostenerlo, come appare evidente visitando il sito ministerodellapace.org, dove si può anche aderire alla petizione.
Particolarmente significativo il fatto che la proposta di istituire un Ministero della Pace sia stata inserita nella Dichiarazione sulla fraternità universale sottoscritta il 10 giugno 2023 da 30 premi Nobel.
Il libro sul Ministero della Pace
Ora un libro – Ministero della pace. Una proposta di futuro – rilancia il progetto ed entra nei dettagli della sua attuazione.
Lo ha pensato e scritto Laila Simoncelli, avvocata, animatrice generale del Servizio diritti umani e giustizia della Comunità Papa Giovanni XXIII e consulente per la rappresentanza alle Nazioni Unite della stessa Associazione.
«Il libro si propone di dare ulteriore sviluppo a questa architettura di pace – scrive nell’introduzione – offrendo, grazie anche all’apporto di molti rappresentanti della rete che troverete citati nei diversi capitoli, riflessioni valoriali ma anche proposte operative a livello territoriale, nazionale, europeo e mondiale, nell’intento di guidarci verso una scelta non solo possibile ma anche necessaria per assicurare un futuro all’umanità».
Il compiti del Ministero della Pace
Dopo aver spiegato le ragioni che rendono necessario un Ministero dedicato in maniera specifica alla costruzione della pace, i vari contributi raccolti nel testo approfondiscono diverse aree in cui esso dovrebbe sviluppare la propria azione, a partire da un intervento educativo nelle scuole – diffondendo la conoscenza di persone ed esperienze che nel corso della storia hanno dimostrato l’efficacia della nonviolenza – per giungere alla definizione di strategia di risoluzione dei conflitti alternativa all’uso delle armi, attingendo ad esperienze come quelle dei corpi civili di pace.
Un capitolo è dedicato a come progettare la pace nel territorio, magari attraverso un Assessorato della pace, mentre poi si allarga lo sguardo all’Unione Europa – il miglior esempio storico di come Stati da secoli nemici siano riusciti a diventare partner di un progetto di convivenza pacifica – e al mondo intero, proponendo un percorso per dare attuazione al “diritto alla pace” già recepito nel 2016 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
l libro esce ufficialmente oggi in libreria, ma l’autrice ha potuto consegnarlo personalmente in anteprima a papa Francesco l’11 maggio, al termine del World Meeting on Human Fraternity organizzato dalla Fondazione Fratelli Tutti.
Dove trovare il libro sul Ministero della Pace
Dal 21 maggio 2024 il libro è reperibile nelle librerie fisiche o on line, ma si può anche ricevere direttamente a casa propria acquistandolo presso lo store on line dell'Editore.
Una versione digitale è inoltre disponibile attraverso l'App Pane Quotidiano.