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15 Marzo 2025

Minori stranieri. «Non lasciamoli soli alla frontiera»

Mercoledì 12 marzo a Roma, presso la sede di Save the children, organizzazioni a confronto sui minori dimenticati lungo le frontiere tra Italia, Francia e Spagna. Specie a Ventimiglia.
Minori stranieri. «Non lasciamoli soli alla frontiera»
Foto di © UNHCR/Tarik Argaz
I risultati di due anni del progetto EVA mettono in luce il dramma di minori non accompagnati, donne sole e giovani madri alle frontiere occidentali. In Italia sono arrivati via mare o lunga la rotta balcanica o respinti da altri Paesi europei. Bloccati a Ventimiglia, dove i posti in accoglienza sono insufficienti, cercano di attraversare la frontiera rischiando la vita o sono reclutati da reti criminali per il mercato della prostituzione.
Ventimiglia, città di confine tra Italia e Francia, hub occidentale ormai cruciale nei flussi migratori provenienti soprattutto dalla rotta balcanica. Un passaggio quello verso ovest, troppo spesso dimenticato dalle cronache e dalle politiche di protezione. Molti migranti tra cui minori non accompagnati, giovani donne e madri sole coi loro bambini, continuano il loro estenuante cammino in quel tratto di confine per raggiungere la Francia o altri Paesi del nord ovest. Oppure vi restano bloccati perché rimandati indietro dalle forze di polizia. Rappresentano per questo le categorie più esposte a rischio di tratta e sfruttamento tra le popolazioni dirette verso ovest spostandosi dal sud Italia o che emigrano lungo la rotta balcanica. Dalla Turchia alla Grecia e poi dirigendosi verso nord, entrano in Italia, lungo il confine triestino per passare poi quello di Ventimiglia.

In Italia, tra il 2016 e il 2024, secondo quanto riportato mercoledì scorso da Paola Falcomer del Numero verde antitratta, l’attenzione sulla popolazione a rischio è stata alta grazie ad un efficace approccio multiagenzia. Sono state contattate 22.192 persone, di cui il 4,6% erano minori. Nel 2024, 815 sono quelle che hanno accettato un programma di protezione, che in Italia è garantito anche a chi non denuncia. Un focus significativo in questo arco di tempo ha riguardato «il fenomeno delle donne nigeriane, in particolare le giovani madri». Mentre oggi su circa 3mila persone valutate una novità è il trend del 10.7% di origine ivoriana.

La risposta di Save the children 

Per affrontare questa emergenza, Save the children ha avviato nel 2023, grazie ai fondi europei, il progetto "E.V.A. - Early identification and protection of Victims of trafficking in border Areas", con lo scopo di favorire alle frontiere, l'identificazione precoce delle vittime di tratta e sfruttamento o di persone a rischio di essere reclutate e sfruttate.
Mercoledì scorso i partner riuniti a Roma ovvero sette organizzazioni di Italia, Francia e Spagna, hanno fotografato la situazione in queste aree più a ovest d’Europa. In Spagna e Francia, hanno intercettato i migranti più vulnerabili indirizzandoli a percorsi di protezione Save the Children Spagna sulla frontiera franco-spagnola (a Irun, nei Paesi Baschi), e le organizzazioni MIST, ARAP Rubis e France Terre d’Asile, nei territori di Parigi e nel sud a Nîmes.
Attraverso il progetto in due anni sono state assistite in Francia, Italia e Spagna, 236 persone a rischio di tratta e sfruttamento, di cui 86 al confine italiano di Ventimiglia. In Italia è stata anche attivata per la durata del progetto una risorsa importante nel territorio, vista la mancanza di alloggi per l’emergenza, ovvero una casa rifugio per donne sole e madri vittime di tratta e i loro figli.
In Italia, l'intervento delle organizzazioni è stato realizzato sulla frontiera franco-italiana, a Ventimiglia, in collaborazione con il Numero verde nazionale antitratta che coordina le attività finanziate dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, e il Consorzio Agorà Network, composto da tre enti antitratta della Liguria. In uno studio del 2021 era emerso infatti un notevole flusso di madri sole con bambini potenziali vittime di tratta e giovani donne rientrate in Italia per sfuggire dallo sfruttamento. Nel 2023, quasi 4000 bambini avevano percorso quella frontiera ligure.
Le vittime intercettate col progetto provengono soprattutto da Nigeria, Costa d'Avorio, Eritrea e Guinea.

Dalle Alpi ai Pirenei, una cordata per proteggere i minori 

In Spagna Save the children è presente nei Paesi baschi da 20 anni, e ha avviato di recente a Irun, nei pressi della frontiera franco-spagnola, un centro di identificazione e prevenzione della tratta di esseri umani. Allarmanti i dati che le operatrici hanno riportato sulle migrazioni degli ultimi anni. Nel 2023 sono arrivati in Spagna più di 5.000 minori non accompagnati, il 116,8% in più rispetto all'anno precedente. L’aumento tra il 2023 e il 2024 è stato caratterizzato dalla presenza di migranti provenienti da Marocco, Sahara occidentale, Senegal, Gambia. Soprattutto donne e minori.

E anche dalla Francia arriva l’appello a non dimenticare soprattutto le vittime di sfruttamento sessuale attraverso la cordata creata dalla Missione interministeriale per la protezione delle donne contro le violenze e la lotta contro la tratta di esseri umani (Miprof) con le associazioni antitratta francesi. Roxana Maracineanu, ex campionessa di nuoto e ministra dello Sport, oggi segretaria generale della Miprof era infatti presente alla conferenza finale del progetto E.V.A. per spiegare le nuove misure introdotte col terzo Piano francese per la lotta allo sfruttamento e alla tratta. Dalla campagna lanciata in vista dei Giochi di Parigi 2024, contro ogni forma di sfruttamento invisibile tramite gli accordi con Airbnb e i sistemi di allerta online, all'istituzione di un meccanismo nazionale per riconoscere le vittime e indirizzarle a programmi di protezione, con interventi specifici per prevenire sfruttamento e abuso di minori. «Sempre più difficile contattarli a causa della digitalizzazione della prostituzione. Anche se non c’è contatto fisico, vanno comunque protetti. Per questo dobbiamo collaborare sempre più con la polizia, con le associazioni e tutti gli attori che possono contrastare la tratta». Maracineanu ha spiegato che in Francia il 30% delle vittime sono minori e lo sfruttamento sessuale è il crimine più diffuso, specie negli hotel e negli appartamenti. La multa è comunque salata per chi acquista prestazioni sessuali da minorenni: oltre ai 5 anni di reclusione, si deve pagare una sanzione di 75mila euro. Se la vittima ha meno di 15 anni, pene ancora più dure: fino a 10 anni in prigione e 150mila euro di multa.