Il 24 dicembre, insieme all'associazione L'Arca di Francesca Onlus, si è svolta un'iniziativa dedicata ai giovani: una festa e cena in strada con gli amici, con i quali si è instaurata una relazione nel tempo, senza dimora. Questo momento ha permesso a tutti i partecipanti di diffondere il calore del Natale e «trasgredire nell'amore», come insegnava il fondatore Don Oreste Benzi. Anche con un momento formativo e testimonianza.
Il 25 dicembre si è festeggiato con la Santa Messa ed il pranzo condiviso, organizzato presso la Capanna. Il pasto è stato gentilmente offerto dall'associazione History Life Onlus ed è stata l’occasione perfetta per rendere la Capanna un luogo dove sentirsi in famiglia, anche per chi vive situazioni solitarie o disagiate. Grazie al supporto della Fondazione Vincenzo Casillo nel pomeriggio dello stesso giorno si sono svolti una tombolata con premi utilizzabili dalle persone in difficoltà (prodotti igienici personalizzati, coperte, ...). Poi alle 19.30, insieme ad alcune associazioni del territorio, si è usciti per incontrare gli ultimi rimasti soli, insieme ai volontari dell'unità di strada. Una cena in strada è stata organizzata per le persone senza dimora.
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha voluto coinvolgere anche i giovani nel servizio ai più bisognosi. Grazie alla collaborazione con diverse pizzerie e ristoranti locali, sono state offerte tante ottime pizze a coloro che vivono situazioni difficili. La pizza ha sempre il potere di regalare un sorriso ed in questi giorni così speciali si è cercato proprio questo: donare gioia attraverso il cibo.
«Un ringraziamento speciale va agli imprenditori locali che hanno contribuito all'iniziativa, come Podere Peca, Pizzeria Emiliano Di Ciano, Pizzeria da Fasano, Pizza 200, Taverna Teate, Pizza al solito posto Chieti, Fermenta Chieti. Inoltre desideriamo esprimere gratitudine ai dipendenti della Andritz Diatec di Collecorvino per aver devoluto parte del ricavato della tombola natalizia alla spesa per la cena di Natale presso la Capanna», scrivono gli organizzatori su Facebook.
E poi: «La condivisione diretta con gli emarginati rappresenta una scelta coraggiosa che obbliga a non chiudere gli occhi sulle ingiustizie ma permette anche di abbandonare falsi miti, portatori d’infelicità».
La Capanna di Betlemme, luogo simbolo dell'accoglienza e della condivisione, è aperta tutto l'anno per offrire sostegno e amore a chiunque ne abbia bisogno.