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11 Ottobre 2024
Ultima modifica: 11 Ottobre 2024 ore 13:27

Nobel per la Pace ai sopravvissuti di Hiroshima

Riconoscimento a Nihon Hidankyo per la lotta contro le armi nucleari
Nobel per la Pace ai sopravvissuti di Hiroshima
Foto di pixabay
Il premio Nobel per la Pace 2024 è stato assegnato a Nihon Hidankyo, l'organizzazione giapponese dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Questo riconoscimento sottolinea l'importanza della testimonianza dei sopravvissuti, chiamati Hibakusha, e il loro impegno per un mondo libero dalle armi nucleari. In un contesto globale di rinnovata minaccia nucleare, il premio assume un significato ancora più profondo.
Il 6 Agosto del 1945, alle 8:15 del mattino, fu sganciata la prima bomba atomica della storia su Hiroshima. Tre giorni dopo, il 9 Agosto, alle 11.02, una seconda bomba fu sganciata su Nagasaki. Si contarono più di 210.000 morti e 150.000 feriti a causa delle due esplosioni. E' stata la sola volta in cui le bombe nucleari furono utilizzate in una guerra. Da allora il mondo ha conosciuto la devastazione che esse portano e le conseguenze catastrofiche che potrebbero causare a livello planetario.

Il premio Nobel per la Pace 2024 è stato assegnato a Nihon Hidankyo, organizzazione giapponese dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. I sopravvissuti sono chiamati _Hibakusha_, termine giapponese che significa letteralmente “coloro che sono stati colpiti dal bombardamento”. Fu scelta questa parola per evitare il termine “sopravvissuto” quale opposto a “deceduto”. Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare loro il Premio Nobel per la pace «per gli sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso la testimonianza dei sopravvissuti che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate». Già nel 2017, tra diverse polemiche - vinse ICAN, la campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari, per aver contribuito all’adozione dello storico Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

Nikon Hidankyo è l’unica associazione di sopravvissuti, presente in tutte le 47 prefetture giapponesi. In Giappone fu approvata una legge per il sostegno alle vittime del bombardamento atomico che comprende coloro che al momento dell’esplosione erano a pochi chilometri dall’epicentro delle bombe; coloro che si prodigarono nelle operazioni di soccorso; coloro che sono stati esposti alle radiazioni dovute al fallout nucleare; ed infine i nascituri di donne incinte che si subirono il fallout nucleare. Il Governo giapponese riconobbe negli anni lo stato di “hibakusha” a circa 650.000 persone.

Dopo decenni di distensione il mondo si ritrova improvvisamente di nuovo sotto la minaccia nucleare. Dopo gli anni della guerra fredda ed in particolare la crisi missilistica di Cuba nell'ottobre 1962 in cui il mondo si trovò sull'orlo dell'olocausto nucleare, oggi la minaccia dell'uso dell'atomica avviene addirittura da più fronti.

Lo scorso gennaio il Ministro israeliano Amihai Eliyahu – che fa parte del partito ultra-nazionalista Jewish Power (Potere Ebraico) – auspicò che fosse sganciata una bomba atomica sulla Striscia di Gaza. Due settimane fa il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una revisione della dottrina nucleare della Russia. Putin propone che un attacco convenzionale da parte di qualsiasi Paese non nucleare con il supporto di una potenza nucleare possa essere considerato come un attacco congiunto al suo Paese. In questo modo la Russia potrebbe usare le armi nucleari in risposta a un attacco convenzionale che rappresenti una “minaccia critica alla sovranità” del paese. Si tratta di una formulazione problematica in quanto lascia ampio spazio all'interpretazione. La proposta dovrà essere approvata. Due giorni fa il giornalista del Watergate, Bob Woodward, ha rivelato che i servizi segreti americani avevano raccolto informazioni su «discussioni credibili all’interno del Cremlino» in base alle quali Vladimir Putin stava seriamente valutando l’uso delle bombe atomiche nel conflitto in Ucraina. L’intelligence americana dava un 50% di probabilità di un uso delle armi nucleari da parte del Cremlino.

Oggi nel mondo esistono circa 12mila armi atomiche possedute da Russia (5.800), Stati Uniti (5.300), Cina (410), Francia (290), Regno Unito (225), Pakistan (170), India (164), Israele (90) e Corea del Nord (30). Dopo le esplosioni giapponesi gli scienziati ne studiarono i terribili effetti. A partire dagli anni '70 l'attenzione degli scienziati si spostò sulle conseguenze a livello planetario ed iniziarono a parlare di “inverno atomico”. Secondo alcuni studi sarebbero sufficienti 50 bombe tra le più potenti per portare grandi quantità di fuliggine nella stratosfera, bloccando per diversi mesi il passaggio di parte della luce solare e causando un inverno perenne, atomico.

Sta qui la ragione del premio Nobel di quest'anno e chi meglio delle vittime dell'atomica può risvegliare le coscienze di coloro che detengono letteralmente in mano i codici nucleari.

Ed è significativo che quest'anno il premio sia stato assegnato l'11 ottobre, giorno in cui la Chiesa celebra San Giovanni XXIII, un semplice uomo, divenuto Papa, che si mise in mezzo ai potenti di allora, Kennedy e Krusciov, per salvare il mondo dalla guerra nucleare.