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24 Dicembre 2024
Ultima modifica: 24 Dicembre 2024 ore 09:39

Oggi si apre la Porta Santa: alla ricerca di un senso per la vita

Con questo atto di papa Francesco si dà inizio al Giubileo. Un anno di speranza e di liberazione degli oppressi
Oggi si apre la Porta Santa: alla ricerca di un senso per la vita
Foto di Osservatore Romano
Molti gli "itinerari" previsti per l'anno giubilare. Tra le occasioni di approfondimento anche il Centenario di don Oreste Benzi

L’apertura oggi della porta santa non rappresenta solo l’avvio del Giubileo ma un’opportunità di verifica e di testimonianza per la Chiesa “in uscita”, incamminata nel percorso sinodale avviato da Papa Francesco. L’Anno Santo ordinario 2025 va letto e vissuto in continuità con quello straordinario dedicato alla misericordia nel 2016.
Il Pontefice, fin dalla bolla di indizione Spes non confundit, ha inteso enfatizzare il carattere comunitario di un momento di confronto per la fede individuale e collettiva, soprattutto in un periodo storico nel quale l’umanità è minacciata nella sua stessa sopravvivenza. La vita cristiana, insegna Jorge Mario Bergoglio, è «un cammino che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù». Il programma giubilare di eventi, quindi, si offre al mondo come un «sentiero di grazia, animato dalla spiritualità popolare».

Cosa significa essere pellegrini di speranza

Dal primo giubileo del 1300 ad oggi «sono varie le forme attraverso cui la grazia del perdono si è riversata con abbondanza sul santo Popolo fedele di Dio». Lungo secoli di evoluzione ecclesiale si è sempre rinnovato e aggiornato «il cammino delle comunità e delle persone».
Come ricorda papa Francesco, il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita percorrendo vie antiche e moderne per vivere intensamente l’esperienza giubilare.
In ogni diocesi e a Roma saranno allestiti itinerari di fede, in aggiunta a quelli tradizionali. Ad ogni epoca, infatti, fa riscontro un particolare modo di celebrare questa solenne ricorrenza, utile a misurare il grado di corrispondenza tra l’evangelizzazione e le dinamiche di ciascuna pagina della cristianità.
Per essere «pellegrini di speranza», tema conduttore dei dodici mesi di incontri, raduni e celebrazioni liturgiche, occorre saper leggere i segni dei tempi: nessuno si salva da solo, perciò capire la contemporaneità è requisito indispensabile per il popolo di Dio e per i Pastori che lo guidano.

Dalla misericordia alla speranza 

L’Anno Santo 2025 si pone in continuità con i precedenti eventi di grazia. Nell’ultimo Giubileo Ordinario, quello del 2000, si è varcata la soglia dei duemila anni della nascita di Gesù Cristo. Poi, otto anni fa, si è svolto un Giubileo Straordinario con lo scopo di manifestare e permettere di incontrare il “Volto della misericordia” di Dio, annuncio centrale del Vangelo per ogni persona in ogni epoca. Un percorso segnato da grandi tappe, nelle quali la grazia di Dio precede e accompagna l’Ecclesia, ossia il popolo che cammina zelante nella fede, operoso nella carità e perseverante nella speranza.
Il Servo di Dio don Oreste Benzi diceva che «l'uomo ha bisogno di uno scopo per vivere, uno scopo che sia più grande della stessa vita». E questo Giubileo 2025 coinciderà proprio il centenario della nascita del nostro don Oreste: un dono ancora più grande per chi segue il carisma e la vocazione della Comunità Papa Giovanni XXIII. Vivere la speranza portandola ogni giorno nelle nostre Case Famiglia, lì dove ci sono i più bisognosi di affetto e di pane. Saremo tutti chiamati ad essere testimoni della Speranza di Cristo che non delude ma dà la forza di affrontare le tante difficoltà della vita.

Chiamati a liberare gli oppressi 

Attraversare la Porta Santa vorrà dire abbracciare Gesù per varcare insieme la nuova dimensione di vita che è il suo Regno già qui in mezzo a noi.
Così l’Anno Santo ci richiama ad essere il Goel del nostro prossimo, cioè persone capaci di riscattare, liberare gli oppressi, gli schiavi e chiunque si trova imprigionato da qualche male esteriore o interiore.
Tante persone sono sfiduciate e  guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, «come se nulla potesse offrire loro felicità». Al Giubileo il Pontefice assegna il mandato di essere per tutti occasione di rianimare la speranza: «La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni. E nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene».