«Al Papa chiederei quando viene la pace nel mondo, in che modo verrà», le domande dei bambini rivolte a Papa Francesco in un libretto illustrato da loro.
Sono commoventi le domande poste dai bambini a Papa Francesco, portate sul palco davanti a tutti e raccolte in un libretto ed illustrate con i loro disegni, che questa mattina gli regaleranno. Oggi il Papa incontra i figli naturali ed accolti delle famiglie e della casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII. Sono ragazzi abituati a convivere con la disabilità e l'emarginazione, che adesso si confrontano anche con il tema della guerra.
Nelle loro case sono ospiti profughi di guerra arrivati dall'Ucraina ma anche da tutto il mondo; alcuni dei loro genitori continuano a fare la spola fra Roma e Kiev portando aiuti alle vittime del conflitto.
Poi ci sono i figli dei missionari laici, le famiglie di Operazione Colomba con i loro bimbi, che nella loro giovane vita possono già vantare vacanze in sperduti villaggi nonviolentoi palestinesi. E dall'altro capo dello spettro luminoso, figli e figlie abituati a stringere la vita a malati terminali, ad anziani rimasti soli ed ospitati in casa invece che in una struttura sanitaria.
«Come posso perseverare nella preghiera? Ma a te, caro Papa Francesco, piace pregare»? È la luce dei bambini capace per un istante di illuminare la storia.
E il Papa ha scelto di dare una risposta ad alcuni di loro, lasciando intendere che il suo abbraccio si estende a tutti i bambini presenti, ma soprattutto a chi è dovuto rimanere a casa a causa della malattia, propria o dei genitori:
«Saluto Francesco di 6 anni che non è potuto venire e prego per la sua mamma che è malata. Saluto Biagio di 14 anni che non è potuto venire e gli mando una benedizione.
E tu Sara che hai 13 anni e che sei scappata dall'Iraq custodisci nel cuore il tuo santo desiderio che ai bambini non venga rubata la loro infanzia.
Tu che vorresti vedere la nonna che è andata in cielo parla con lei e segui i suoi buoni insegnamenti ,un giorno la rivedrai. Tu che sei adolescente che fatichi a percepire la bellezza della Messa, non temere, al momento giusto Gesù Dio ti farà percepire la sua presenza.
Grazie a te piccolo amico che ti ricordi degli innocenti che vengono uccisi nel seno materno. E grazie a voi bambini e ragazzi che ogni domenica vi incontrate per pregare il rosario. Voglio dirvi che la vostra preghiera per la pace, anche se non sembra, Dio la ascolta. Noi crediamo che Dio dona la pace subito oggi, e che sta a noi accoglierla nella nostra vita. State sicuri che Dio ascolta la vostra preghiera e andate avanti».
E poi il Papa ha ricordato Don Oreste Benzi, «Vero fondatore delle case famiglia, famiglie costituite da una mamma e da un papà. Lì c'è un posto per tutti: minori, persone con disabilità, anziani, italiani e stranieri; chiunque cerchi un punto fermo da cui ripartire lì può trovare una famiglia vera dove ritrovarsi».