Papa Francesco si è distinto nel corso del suo pontificato per una profonda attenzione verso i bambini, considerati non solo come il futuro dell'umanità, ma come maestri di vita e portatori di un messaggio di pace e speranza. I disegni e le letterine preparati dai bambini della Comunità Papa Giovanni XXIII che hanno incontrato il Santo Padre nel 2023 esprimono tutto l'affetto che provavano per lui.
Papa Francesco ha dimostrato, attraverso parole e gesti, un’attenzione profonda e concreta verso i bambini, visti come simbolo di speranza, ma anche come maestri di umanità e custodi della pace. La sua voce si è levata più volte con forza per difendere i loro diritti, per proteggerli dalle ingiustizie e per invitarci a imparare da loro la semplicità, la gioia e la capacità di amare senza riserve. Per questo proprio l'anno scorso aveva dato inizio alla Gmb, la Giornata Mondiale dei Bambini: «Care bambine, cari bambini, ragazzi e ragazze! Ci siamo! È iniziata l’avventura della Gmb, la Giornata Mondiale dei Bambini. Ci siamo radunati qui allo Stadio Olimpico, per dare il “calcio d’inizio” a un movimento di bambini e bambine che vogliono costruire un mondo di pace, dove siamo tutti fratelli, un mondo che ha un futuro, perché vogliamo prenderci cura dell’ambiente che ci circonda». Papa Francesco ha iniziato così il suo discorso il 25 maggio 2024 davanti ai 50mila radunati allo Stadio Olimpico di Roma, tra cui migliaia di bambini da oltre cento Paesi del mondo.
A novembre 2023 il Papa aveva incontrato in Vaticano alcune migliaia di bambini di tante parti del mondo. «Quel giorno avete portato un’ondata di gioia; e mi avete manifestato le vostre domande sul futuro» ha detto il Papa durante la Gmb del 2024. «Quell’incontro ha lasciato un’impronta nel mio cuore e ho capito che quella conversazione con voi doveva continuare, doveva allargarsi a tanti altri bambini e ragazzi. Ed è per questo che oggi siamo qui: per continuare a dialogare, a porci domande e cercare insieme le risposte».
E proprio sapendo quanto a Papa Francesco i bambini stessero a cuore, la Comunità Papa Giovanni XXIII aveva organizzato un incontro speciale con lui il 14 gennaio 2023, quando circa 800 bambini, ragazzi, adolescenti e giovani della Comunità Papa Giovanni XXIII lo avevano incontrato in Vaticano.
I bambini avevano preparato disegni e letterine da consegnare al Papa, al quale poi è stato consegnato un libro che li conteneva tutti. I disegni e le letterine (più di un centinaio) erano state preparate da bambini di tutto il mondo: dall’Italia ma anche da Cina, Thailandia, Francia, Bangladesh, Cile, Zambia.
Vi proponiamo qui alcuni di quei disegni e di seguito trovate alcune delle domande che sono state fatte a Papa Francesco, alle quali ha risposto nel suo intervento ai partecipanti.
«Mi chiamo Biagio ho 14 anni. Vivo in una famiglia numerosa composta da mamma e papà tre sorelle e tre fratelli . I miei genitori hanno una casa-famiglia e ogni tanto, la mattina, mi sveglio e ci sono altri bimbi nuovi in casa, che vengono accolti da mamma e papà la notte in emergenza. Volevo dirLe che il 14 gennaio, giorno in cui i miei amici della Comunità Papa Giovanni XXIII e alcuni membri della mia famiglia verranno a salutarLa, io non ci sarò per motivi di salute legati alla patologia che mi accompagna dalla nascita. Avrei tanto desiderato essere lì con tutti loro e insieme a Lei per ricevere ancora una volta una Sua benedizione,già accolta nell'aprile del 2014 in Piazza San Pietro,che tanto mi ha accompagnato in questi anni trascorsi. Un caro saluto da Biagio».
«Mi chiamo Sara e ho 13 anni e sono scappata dall’Iraq perché dovevo diventare una sposa bambina di un uomo. Mia mamma mi ha salvata facendomi scappare e ora sono in Italia. Papa Francesco, come si fa a dimenticare il passato più brutto e come si può aiutare i bambini nel mondo a fare i bambini e non a fare le cose dei grandi?»
Francesco, 5 anni, chiede al Papa: «Perché non posso vedere la nonna che è già in cielo?»
Da un’adolescente: «Io riesco a vedere la bellezza di Gesù in tante cose che mi circondano: il mare, la montagna, la mia famiglia, i miei amici, i “piccoli” che incontro con la Comunità Papa Giovanni XXIII. Respiro quella bellezza che toglie il respiro e riempie il cuore, mi sento viva, e allora perché fatico ad incontrare Gesù a messa?? Faccio davvero fatica, sento tutto freddo e a volte distaccato».
Ora che Papa Francesco è tornato nella Casa del Padre quella giornata trascorsa con lui, insieme a tanti bambini e ragazzi provenienti dalle case famiglia della Comunità papa Giovanni XXIII, assume un valore ancora più grande. Un ricordo prezioso che rimarrà sempre nel cuore.