Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvato da Papa Francesco, non si pronuncia sulla soprannaturalità delle presunte apparizioni ma riconosce i frutti spirituali legati alla parrocchia-santuario della Regina della Pace. Ecco perché.
L'approvazione del Vaticano sulle apparizioni della Madonna a Medjugorje nei giorni scorsi ha fatto il giro del mondo, suscitando gioia sia tra i fedeli della parrocchia del piccolo paese dell'Erzegovina, sia tra i milioni di devoti sparsi ovunque, dalle Filippine agli Stati Uniti.
Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede – approvato da Papa Francesco – non si pronuncia in realtà sulla soprannaturalità ma
riconosce gli abbondanti frutti spirituali legati alla parrocchia-santuario della Regina della Pace.
Medjugorje: perché la Chiesa ha dato il nulla osta
Sebbene il Vaticano non si esprima sulla soprannaturalità degli eventi, il cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, che la settimana scorsa aveva presentato in conferenza stampa mondiale la decisione vaticana, ha voluto precisare che in ogni caso «il
nihil obstat per il culto pubblico al santuario di Medjugorje vuol dire che c’è qualcosa di soprannaturale, che
lo Spirito Santo opera in quel luogo anche se non si dichiara l’autenticità soprannaturale delle apparizioni». Lo ha dichiarato due giorni fa in un convegno dedicato all’approfondimento delle nuove “
Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali” in vigore dal 19 maggio scorso. Il nulla osta è infatti il massimo grado di giudizio positivo secondo le nuove norme del Dicastero per la dottrina della Fede a proposito dei presunti fenomeni soprannaturali.
Giovanni Paolo II era devoto alla Madonna di Medjugorje
Nel corso della conferenza stampa sono stati confermati alcuni fatti. Uno è che
Giovanni Paolo II fosse devoto della Madonna di Medjugorje e che avesse più volte espresso l'intenzione di visitarla ma non poté farlo per diverse ragioni, tra cui l'opposizione dell'allora Vescovo di Mostar, nella cui diocesi ricade il paesino mariano.
Un altro è
la conclusione della Commissione Ruini – istituita da Papa Ratzinger per indagare il fenomeno –
che riconosce la soprannaturalità delle prime sette apparizioni. Occorre ricordare che le apparizioni sono iniziate nel giugno del 1981, quando l'allora Jugoslavia era sotto il regime comunista e ateo che perseguì sia i sacerdoti della parrocchia che i veggenti che allora erano ragazzi.
I messaggi ai "veggenti" definiti «testi edificanti»
Un altro fatto rilevante è che nella nota del Dicastero approvata dal Papa non vengono valutati positivamente soltanto i frutti spirituali, ma si fornisce un giudizio nel complesso positivo anche sui messaggi che possono essere accolti come “testi edificanti”. Questo rappresenta una novità dato che si tratta di
migliaia di messaggi in cui non sono stati trovati errori da un punto di vista teologico, né qualsivoglia inganno, mistificazione o secondi fini.
Inoltre le presunte apparizioni sono ancora in corso ed il fatto che non sia stata dichiarata la presunta soprannaturalità – una prerogativa del Papa – non significa che la si escluda per il futuro. Soprattutto considerando che
i veggenti hanno detto che la Madonna ha consegnato loro dieci segreti che saranno rivelati tre giorni prima che accadano da un sacerdote. I primi due riguardano la parrocchia di San Giacomo a Medjugorje, il terzo sarà un segno sulla collina delle apparizioni, gli ultimi sette rappresentano una prova per la Chiesa ed il mondo.
È stato più volte ricordato che
il riconoscimento delle apparizioni da parte del Vaticano non rappresenta un dogma di fede, dunque ogni fedele può scegliere se aderire o no. Questo vale anche per i Santuari più famosi come Lourdes o Fatima. Ma come ha ricordato il Cardinal Fernandez presentando la decisione del Vaticano «il nocciolo vero è il fatto spirituale e pastorale: la gente che si converte e cambia vita. Questo fatto non si può negare».
Tobia: «Avevo 8 materie sotto. Poi accettai di andare a Medjiugorie...»
Tobia ne è un esempio. Ecco il suo racconto per Semprenews.
«Quando ero adolescente ne combinavo di tutti i colori, desideravo la felicità ma cercavo solo il piacere momentaneo, ero inquieto. Ero all'ultimo anno del liceo classico ed avevo otto materie sotto. Poi
Luca Fortunato mi propose di andare a fare un pellegrinaggio a Medjugorje ed io accettai, anche per via di una ragazza, Francesca, che poi è divenuta mia moglie. Arrivato nel piccolo paese non capivo dove ero finito, completamente fuori contesto, tutti che pregavano. Poi successe che andammo all'adorazione con migliaia di persone. L'eucarestia era gigante. Eravamo in ritardo, gli ultimi e non c'era più posto, allora Luca mi spinse avanti e mi mise in prima fila davanti a tutti. Stetti lì non so quanto tempo davanti a questa Ostia gigante e mi misi a parlare con Gesù. Gli davo del tu. Parlavo e piangevo. Non so il motivo. Piansi per tutto il tempo e per fortuna che ero davanti così gli altri non mi vedevano perché mi sarei vergognato.
Da lì tutto è cambiato. Tornato a Genova
ho iniziato a pregare il Rosario, ad andare a Messa, ho vissuto il fidanzamento con Francesca in modo casto. Ho iniziato a parlare con i miei amici in modo profondo: ho scoperto che il mio migliore amico aveva tentato il suicidio, che un altro soffriva per i tradimenti dei genitori. Poi ho recuperato tutte le materie e sono stato promosso con uno dei voti più alti. Quell'estate tornai a Medjugorje con una quindicina di amici. Oggi ho 31 anni, vivo a Savigliano, sono un educatore dai Salesiani e con mia moglie abbiamo due figli ed un ragazzo in affido».