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27 Febbraio 2023
Ultima modifica: 27 Febbraio 2023 ore 18:44

Peschereccio naufragato a Cutro: 64 morti

250 migranti a bordo; si spezza al largo della costa calabrese
Peschereccio naufragato a Cutro: 64 morti
Foto di ANSA/CARMELO IMBESI
L'UE chiamata a maggiore solidarietà nella gestione dei flussi migratori.
Ieri a Cutro la tragedia: un peschereccio che trasportava tra 180 e 250 persone si è spezzato nel mare mosso a largo della costa calabrese. Il bilancio delle vittime è salito a 64 morti, tra cui molti bambini e donne. Circa 80 persone sono state salvate dai soccorsi. I sopravvissuti hanno raccontato di essere stati gettati in mare a 500 metri dalla spiaggia dai trafficanti di esseri umani.

La strage ha scosso l’opinione pubblica e le istituzioni, che hanno chiesto maggiore solidarietà e responsabilità da parte dell’Unione Europea nella gestione dei flussi migratori. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo cordoglio e la sua indignazione per la tragedia e ha sottolineato la necessità di "governare con efficacia i fenomeni migratori".

Così Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII

«Dobbiamo reagire con un sussulto di coscienza. Non si può più discutere di immigrazione, non ci sono più giustificazioni; questa ennesima tragedia non ci può più lasciare indifferenti».

Questa la denucia di Sergio Di Dato, ripreso da diverse testate, capoprogetto di Medici Senza Frontiere: «Nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa. È umanamente inaccettabile».